PALERMO – “A seguito del cosiddetto piano di dimensionamento scolastico, approvato a gennaio 2024, con la perdita secca dell’autonomia scolastica di ben 19 scuole a Palermo e provincia, l’inizio del nuovo anno scolastico comincia a presentare il conto: gli organi direttivi delle scuole accorpate bloccati e impossibilitati a deliberare, le famiglie degli alunni, dal canto loro, costrette a subire gravi ritardi, disagi e disservizi. In questi giorni sono pervenute allo sportello palermitano di Federconsumatori tante segnalazioni di famiglie, con figli alla scuola materna, primaria e scuola media inferiore, che hanno optato per il tempo pieno per l’anno scolastico 2024/2025″.
E’ quanto afferma Lillo Vizzini di Federconsumatori. “Le famiglie chiamano per denunciare la situazione di grande disagio che li sta affliggendo, stante l’incertezza sulla reale data di avvio del tempo pieno (ore 8-16), che hanno scelto sin dall’anno scorso, aderendo alla proposta delle scuole – prosegue Vizzini – Tale scelta è dettata dal fatto che entrambi i genitori lavorano, o per l’assenza o indisponibilità di altri familiari di riferimento cui affidare la cura della prole. Si tratta di famiglie che, coraggiosamente, hanno preferito l’istruzione pubblica alle scuola privata, in quanto fiduciose che la scuola pubblica sia una garanzia di qualità, nonostante le scuole private offrano soluzioni sicuramente più consone per le famiglie in cui entrambi i genitori lavorano”.
Se non parte il servizio di mensa, spiegano dall’associazione dei consumatori, non è possibile far partire il tempo pieno. Anche perché, il regolamento dell’unione europea, in materia di igiene sui prodotti alimentari, imporrebbe ai dirigenti a vietare l’introduzione e il consumo di cibo a uso collettivo nelle scuole.
“La azienda di catering che si è aggiudicata l’appalto triennale che, probabilmente, ha iniziato la raccolta delle adesioni con ritardo e, contestualmente, le segreterie delle scuole gravemente ingolfate per l’accorpamento, sta determinando la condivisione dei dati delle adesioni con eccessiva lentezza. Tutto ciò farà slittare di settimane l’inizio della mensa scolastica, con grave nocumento per le classi del tempo pieno, visto che le scuole il 30 settembre partono già con l’orario definitivo. Sollecitiamo un tempestivo ed autorevole intervento dell’Assessore alla Pubblica istruzione, Aristide Tamajo, affinché la mensa possa partire quanto prima”, conclude Vizzini.