"Fermare la Guerra", a Catania il comitato di Alemanno - Live Sicilia

“Fermare la Guerra”, a Catania il comitato guidato da Alemanno

L'iniziativa per chiedere un cessate il fuoco tra Russia e Ucraina.
IL CONFLITTO
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CATANIA – La richiesta di un cessate il fuoco e di un’iniziativa diplomatica con al centro l’Europa e soprattutto l’Italia: è l’obiettivo del comitato Fermare la guerra, che dopo la nascita a livello nazionale sta vedendo la costituzione di diversi gruppi locali. A Catania il comitato di Fermare la Guerra è stato denominato “Riponi la tua spada”, ispirandosi alla frase evangelica”.

Il comitato

A parlare della storia di Fermare la Guerra è il coordinatore Maurizio Mazza: “Il comitato è la prosecuzione di un manifesto, sottoscritto da più di mille persone a livello nazionale, prima dell’estaete dello scorso anno. Tra chi lo firmò c’erano il generale Marco Bertolini, il vicedirettore della Verità Francesco Borgonovo, professore Franco Cardini. Il promotore di quel manifesto, diventato poi Comitato Fermare la guerra, è l’ex ministro Alemanno”.

Dal comitato nazionale si è poi passati a creare i comitati locali. Quello di Catania guidato da Mazza è il secondo nato in Sicilia, dopo quello di Palermo, e a Catania ne verrà presto costituito un altro.

Il Comitato, sia a livello nazionale che locale, è costituito da persone di diversa provenienza culturale, che si ritrovano sul comune sentire contro la guerra. Le posso dire chiaro che il gruppo iniziale, la spinta iniziale, è stata data da persone vicine, culturalmente, a Gianni Alemanno, però si sono fatte, sono seguite, parecchie persone.

Il cessate il fuoco

Lo scopo di Fermare la Guerra è chiedere un cessate il fuoco: “Chiediamo un cessate il fuoco – dice Mazza – ci vuole una tregua, un’iniziativa diplomatica che porti i due contendenti attorno a un tavolo per discutere di pace. Ma intanto va fermata la strage in Ucraina: le analisi sul perché, su quali siano le motivazioni, arriveranno dopo”.

La richiesta di fermare le armi è una richiesta che Fermare la Guerra pone a prescindere dalla lettura dei fatti storici della zona di conflitto: “Quello è un passo successivo – dice Mazza – il manifesto Fermare la Guerra dà una lettura dei fatti storici, ma la prima cosa da fare è fermare le armi, e questo si può fare solo con un’azione diplomatica dell’Europa e dell’Italia in particolare, che dovrebbe essere in prima linea, come d’altro canto è nella tradizione della politica estera italiana quella di non tifare per una parte ma essere per l’azione diplomatica”.


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