Finanziaria, corsa contro il tempo | "Entro il 27 le dimissioni di Sgarbi" - Live Sicilia

Finanziaria, corsa contro il tempo | “Entro il 27 le dimissioni di Sgarbi”

Evitare l'esercizio provvisorio: è l'obiettivo della conferenza dei capigruppo. Micciché detta l'agenda. Il M5s attacca.

LA SESSIONE DI BILANCIO
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PALERMO – Approvare il Bilancio e il ddl di Stabilità regionale entro il 31 marzo. È l’impegno della conferenza dei capigruppo che si è riunita nel pomeriggio a Palazzo dei Normanni, alla presenza del presidente dell’Ars Gianfranco Miccichè. Il governo regionale, rappresentato dall’assessore al Territorio e all’Ambiente, Toto Cordaro, si è impegnato a trasmettere i documenti finanziari (che la giunta dovrebbe approvare lunedì prossimo) entro mercoledì 21 marzo. L’indomani, il 22 marzo, il presidente Miccichè assegnerà alle commissioni legislative di merito bilancio e Finanziaria, il cui iter dovrebbe essere completato entro 5 giorni.

Il 26 marzo una conferenza dei capigruppo verificherà se ci sono le condizioni per approvare i documenti finanziari entro la fine del mese quando scade l’esercizio provvisorio.

Una corsa contro il tempo quella che si appresta ad affrontare l’Assemblea regionale siciliana, poiché Bilancio e Finanziaria arriveranno a Sala d’Ercole con ritardo rispetto alla tabella di marcia. “Il ritardo non è addebitabile al Parlamento – ha detto il presidente Miccichè – ma non è neanche responsabilità del governo che ha dovuto attendere oltre misura i dati necessari per varare il Bilancio consolidato”. Il calendario dei lavori parlamentari prevede, dunque, che martedì 20 marzo la commissione Bilancio approvi il Rendiconto e il Bilancio consolidato. Giovedì 22, il documento di Programmazione di economia e finanza regionale (Defr) dovrebbe avere il via libera in commissione Bilancio, dopo la relazione della Sezione di controllo della Corte dei conti, presieduta da Maurizio Graffeo, per arrivare in Aula il 27 marzo.

In questo stesso giorno dovrebbero essere già state depositate le dimissioni di Vittorio Sgarbi dalla carica di assessore regionale ai Beni culturali, essendo stato eletto alla Camera che si insedierà il 23 marzo.

Se non ci saranno intoppi entro il 31 marzo l’Ars potrebbe varare sia il Bilancio che il disegno di legge di Stabilità. Tutto dipenderà dallo stato dei lavori che avrà compiuto la commissione Bilancio, presieduta da Riccardo Savona, che invita il governo “a presentare una Finanziaria più snella possibile con qualche riforma per lo sviluppo della Sicilia”.

“Il governo regionale ha accumulato un inaccettabile ritardo nella presentazione di Bilancio e legge di Stabilità e adesso tenta di recuperare proponendo al Parlamento una corsa contro il tempo”, dice Giuseppe Lupo, presidente del gruppo Pd all’Ars. “Verificheremo nei prossimi giorni, ed in particolare nel corso della conferenza dei capigruppo del 26 marzo, la possibilità di approvare la manovra entro il 31 marzo anche in relazione ai tempi previsti dal regolamento ed alla necessità di esaminare con attenzione i contenuti di una manovra che deve contenere norme e misure indispensabili per il rilancio di economia e lavoro in Sicilia”.

Anche il Movimento 5 stelle attacca: “La Finanziaria entro marzo? Libro dei sogni. Il governo finora paralizzato a desso pretende di volare, bruciando le tappe e facendo correre il rischio alla Sicilia di vedere approvate norme più raffazzonate del solito, ovviamente sempre sulla pelle dei siciliani”. E sulle dimissioni di Sgarbi ironizzano: “Sarebbe l’unica cosa buona fatta dall’assessore durante il suo inutilissimo mandato”. “Nessuno sentirà la sua mancanza”, aggiunge il capogruppo dei grillini Valentina Zafarana.

I deputati regionali del M5S Luigi Sunseri e Nuccio Di Paola, che nei giorni scorsi avevano chiesto di convocare in audizione gli assessori regionali all’Economia e alle Attività produttive Gaetano Armao e Mimmo Turano in commissione Bilancio per discutere delle aree di crisi complessa di Gela e Termini Imerese, punto che era stato inserito all’ordine del giorno della seduta odierna della commissione, aggiungono: “Con l’assenza di Armao e Turano il governo Musumeci dimostra di snobbare i lavori del parlamento. L’economia in Sicilia è al palo, e la desertificazione industriale avanza, mentre a Gela e Termini Imerese stentano a decollare i progetti di riqualificazione e rilancio dei poli industriali. C’è il rischio – concludono i parlamentari – di perdere le risorse pubbliche destinate alle due aree, classificate dal ministero dello Sviluppo economico aree di crisi complessa, che contano circa 500 mila abitanti”.


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