Continua a tenere banco il caso Salvatore Finazzo. Il neo vicepresidente di Sala delle Lapidi, in quota Udc, è al centro di una piccola bufera che si è scatenata a Palazzo delle Aquile. Finazzo, infatti, come ha scritto Livesicilia ieri, è anche amministratore delegato di una società che ha vinto una gara indetta dal comune di Palermo per la vigilanza armata della Galleria d’arte moderna Sant’Anna.
Una questione non di poco conto se si considera che, secondo alcune interpretazioni dell’articolo 10 della legge regionale 31 del 1986, questa circostanza potrebbe rappresentare un caso di incompatibilità con la carica di consigliere per il rischio di un conflitto di interessi. Tutto da verificare, ovviamente, ma anche la sola possibilità che possa concretizzarsi questa eventualità sta mandando in tilt i consiglieri per la vicepresidenza.
Secondo alcuni rumours, tra ieri e oggi il Segretario generale avrebbe cominciato a compiere i primi accertamenti. Ma la questione potrebbe non risolversi semplicemente con le dimissioni da uno dei due incarichi. Finazzo, infatti, al momento del giuramento, così come gli altri 49 eletti, ha firmato una auto-dichiarazione per confermare l’inesistenza di cause di incompatibilità o ineleggibilità. Toccherà adesso agli uffici compiere le verifiche del caso. Il segretario generale, che abbiamo provato a contattare per tutto il giorno per una conferma o smentita, è risultato però irreperibile.
Inoltre, la procedura di elezione dei vicepresidenti, secondo alcuni, sarebbe così viziata e andrebbe quindi ripetuta, perché i consiglieri che hanno partecipato alla votazione non erano a conoscenza dell’incompatibilità. “Per quello di cui sono io a conoscenza – dice il capogruppo dell’Udc Giulio Cusumano – Salvatore Finazzo è amministratore delegato di una società che ha vinto una regolare gara d’appalto, ma non ravviso l’incompatibilità visto che non fa parte dell’Amministrazione attiva. Finazzo mi ha detto personalmente che uscirebbe dall’Aula se si trattassero argomenti attinenti alla sua professione. Sarebbe incredibile, invece, se qualcuno dicesse che non sapeva del lavoro del collega, visto che è noto a tutti. Il partito è vicino a Finazzo e gli riconferma la sua stima. Certo non ci incateneremo, così come non lo faremo per le stanze di Palazzo delle Aquile: sono altre le questioni importanti di cui mi occupo e per le quali varrebbe la pena di fare un gesto simile”.