CATANIA. Un’immagine dalle misteriose alchimie. Quella di chi si sta giocando la conferma di quella medaglia d’oro già conquistata a Rio de Janeiro ma che si ritrova a fare i conti con acciacchi fisici che già lo avevano martoriato durante i quarti di finale.
E’ stato un Daniele Garozzo comunque strepitoso quello che ha tenuto testa sino all’ultima stoccata all’avversario di Hong Kong, Cheung: 15-11 il risultato finale.
Per il 29enne atleta di Acireale un gran peccato: arrivato ad un passo dallo scrivere la Storia.
“Fa molto male, oggi è stata una giornata molto impegnativa ed ho subito il sopraggiungere dei crampi. Il mio avversario ha tirato molto bene”, non ha accampato scuse Daniele Garozzo che si è confermato anche nelle parole una persona straordinaria.
E questo argento vale molto di più di ciò che può sembrare. E pesare.
L’accesso alla finale: il racconto delle ore precedenti
Daniele Garozzo è in finale. Si gioca l’oro nel fioretto ai Giochi olimpici di Tokyo: come a Rio (dove vinse). Ha battuto il padrone di casa giapponese Shikine 15-9.
Un incontro senza storia. E, ora, finale alle 14.10 ore italiane.
La cronaca di questa mattina
Piedi per terra e cuore. In una kermesse olimpica che ha rimesso in discussione tutto il ranking della scherma, Daniele Garozzo tiene il passo con umiltà e determinazione. Questa mattina (ora italiana) ha centrato una semifinale di fioretto che sa d’impresa.
La possibilità di andare a medaglia è concreta: bissare l’oro di Rio de Janeiro sarebbe il sogno proibito.
Un risentimento muscolare che non ha dato tregua
Nonostante il risentimento muscolare alla coscia sinistra, Daniele Garozzo ha battuto ai quarti il transalpino Enzo Lefort (15-10 il risultato finale).
Contro il padrone di casa Shikine, si scende in pedana alle 11.50.
Siamo sempre lì: piedi per terra e cuore.