MESSINA. Il tribunale del Riesame di Messina ha annullato, su istanza dell’avvocato Grazia Coco, la misura cautelare degli arresti domiciliari per il 30enne Giuseppe Lombardo Pontillo, raggiunto lo scorso novembre da ordinanza nell’ambito dell’inchiesta antimafia condotta dalla Dda di Messina contro il clan Brunetto, operante nella Valle dell’Alcantara. All’uomo la procura peloritana contesta un unico episodio. E’ accusato di aver commesso, in concorso con Angelo Salmeri, Daniele Nicolosi e Massimo Longhitano, un furto aggravato ai danni di un’azienda agricola di Roccella Valdemone. Dopo aver forzato il cancello della proprietà gli indagati avrebbero sottratto tre trattori e diverse attrezzature agricole. Un furto commesso, sempre secondo l’accusa, al fine di estorcere denaro all’imprenditore per la restituzione della refurtiva. Reato, quest’ultimo, di cui non è accusato Lombardo Pontillo.
Nell’ottobre dello scorso anno Giuseppe Lombardo Pontillo è stato condannato in primo grado dal gup di Catania Giovanni Cariolo, per associazione mafiosa, estorsione e traffico di droga, a 12 anni di carcere. E’ uno dei 16 imputati dell’inchiesta Santa Barbara compiuta dai carabinieri della Compagnia di Randazzo ancora una volta contro il clan Brunetto. Contestate diverse attività estorsive ai danni degli imprenditori del settore vitivinicolo di Castiglione di Sicilia.