Mafia, al processo “Tuppetturu” un secolo di carcere a 17 - I NOMI

Mafia, al processo “Tuppetturu” un secolo di carcere a 17 – I NOMI

È uscita la sentenza del Gup di Catania

CATANIA – Il Gup di Catania infligge oltre un secolo di prigione a 17 imputati del processo “Tuppetturu”, sui clan Cintorino e Brunetto in territorio di Calatabiano. È il processo che segue le rivelazioni del pentito Carmelo Porto, che figura tra i condannati ma che prende solo 3 anni e 600 euro di multa per una serie di estorsioni commesse ai danni di imprenditoria assieme ad altri imputati, grazie l’attenuante della collaborazione.

Gli altri condannati sono Cristian Cullurà, ritenuto operativo al clan Cintorino, che prende 16 anni 8 mesi. Poi i tre presunti appartenenti al clan Brunetto Giuseppe Andò, che prende 13 anni 4 mesi, Carmelo Caminiti e Giuseppe Lisi 11 anni 1 mese 10 giorni. E, ancora, condannati Gaetano Di Bella e Orazio Di Grazia a 6 anni 5 mila euro di multa, Marco Longhitano, Giovanni Camillo Gambacurta e Costantino Talio a 6 anni e 32 mila euro di multa.

Il Gup Sebastiano Fabio Di Giacomo Barbagallo ha poi condannato Giuseppe Mascali a 8 anni e 40 mila euro di multa, Gaetano Scalora a 6 anni 30 mila euro di multa, Dario Cavallaro e Pietro Roccella a 1 anno 4 mesi 1.200 euro di multa. Luciano Maria Costanzo prende 4 mesi e 200 euro di multa, Edy Fazio e Giovanni Talio 8 mesi e 800 euro di multa. Pena sospesa per Costanzo e Fazio.

Le assoluzioni

Assolti con formula piena, per non aver commesso il fatto, Sebastiano Cateno Costanzo e Angelo Leonardi. Assoluzioni parziali per Cullurà, Gambacurta e Costantino Talio. Riguardo alle pene accessorie, Andò, Caminiti, Di Bella, Di Grazia, Lisi, Longhitano, Mascali, Scalora, Cullurà, Gambacurta e Costantino Talio sono stati interdetti in perpetuo dai pubblici uffici e legalmente interdetti durante l’esecuzione della pena.

Il blitz scattò nel novembre di due anni fa, ad opera dei militari del Comando provinciale della Guardia di finanza di Catania, con l’ausilio del Comando provinciale di Messina e di Monza-Brianza. In tutto furono 24 le persone coinvolte nell’ordinanza, emessa dal gip su richiesta della Procura di Catania. Le accuse, a vario titolo, vanno dall’associazione mafiosa, all’estorsione aggravata dal metodo mafioso, al traffico organizzato di sostanze stupefacenti, trasferimento fraudolento di valori e detenzione di armi.

L’indagine

Le indagini hanno riguardato, nello specifico, i clan Cintorino e Brunetto, articolazioni territoriali, rispettivamente, dei clan Cappello e Santapaola-Ercolano. Cellule presenti nei territori di Calatabiano, Giarre, Fiumefreddo, Castiglione di Sicilia, Mascali e in zone limitrofe, anche della provincia di Messina, come l’area di Giardini Naxos e Taormina.


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