PALERMO – “Palermo piange la vostra scomparsa”. E’ un grande striscione bianco con una scritta nera ad accogliere chi si reca alla camera ardente delle vittime della tragedia di Casteldaccia. Ieri sera le nove bare sono state trasferite dal Policlinico di Palermo alla chiesa della Madonna di Lourdes in piazza Ingastone alla Zisa e sin dal primo momento centinaia di persone hanno affollato la piazza.
CLICCA QUI PER GUARDARE LA FOTOGALLERY
Anche stamattina in tantissimi sono arrivati in parrocchia da vari quartieri della città: il capoluogo è sotto choc per la strage del maltempo nella villetta di Casteldaccia e in molti hanno portato fiori e acceso una candela. “Questa è per la piccola Rachele – dice una donna che si avvicina alla piccola bara ancora aperta in cui si trovano anche due peluche – sarà un angelo insieme alla sua mamma e al suo fratellino che aveva tentato di salvarla”. “Qui conosciamo tutti la famiglia Giordano – dicono nella zona – abitano in via Imera da sempre, sono tutti bravi ragazzi, grandi lavoratori. Ci sembra giusto essere al loro fianco in questo momento terribile”.
A perdere la vita, sabato sera, Francesco Rughoo, 3 anni; Federico Giordano, di 15 anni; la madre Stefania Catanzaro, 32 anni e moglie di uno dei tre sopravvissuti, Giuseppe Giordano; il nonno Antonino Giordano, 65 anni, e la moglie Matilde Comito, 57 anni. E ancora, il figlio Marco Giordano, di 32 anni, e la sorella Monia Giordano, di 40; infine Nunzia Flamia, 65 anni.
Fuori dalla chiesa anche gli striscioni della curva nord: “Vicini al vostro dolore”, “Sicilia, alzati e combatti”. Giuseppe Giordano, uno dei quattro sopravvissuti alla tragedia, che ha perso la moglie e due figli, si è intanto seduto accanto alle bare dei familiari. “Non posso avere pace, la mia vita è finita”, dice in lacrime.
Domani mattina alle 11, in Cattedrale, si svolgeranno i funerali. Il sindaco di Palermo, Leoluca Orlando ha proclamato il lutto cittadino e ha disposto che siano esposte le bandiere a mezz’asta negli edifici comunali.