ROMA – Addio A+ per l’Italia: l’agenzia statunitenze Fitch Ratings ha declassato i titoli di Stato italiani a Bbb+. La colpa sarebbe del risultato “inconcludente” delle elezioni e di una recessione che ha colpito il Paese come pochi altri stati in Europa e che sembra potersi protrarre a lungo.
Il taglio del rating dunque non è da imputare soltanto ad un generale rallentamento dell’economia. Il dato preoccupante è che l’agenzia statunitense prevede una contrazione del Pil italiano per il 2013%: il reddito procapite potrebbe scendere all’1,8%. I rischi del settore finanziario aumenteranno e il risanamento sembra lontano: l’economia dell’intero vecchio continente ha subito un rallentamento consistante nel 2012, iniziando il nuovo anno con molte difficoltà. La decisione di Fitch era comunque nell’aria: da sempre l’agenzia di rating dà giudizio negativo a quelle realtà in cui le certezze politiche vengono meno, e il post elezioni ha gettato l’Italia in un clima di incertezza. Nonostante le difficoltà, il ministro dell’Economia Vittorio Grilli si è però dichiarato fiducioso sull’esito delle aste dei titoli di Stato della settimana prossima.