Flashmob dei sindacati per le donne |L'evento davanti al Politeama - Live Sicilia

Flashmob dei sindacati per le donne |L’evento davanti al Politeama

Iniziativa unitaria di Cgil, Cisl e Uil.

No alla violenza
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PALERMO – Saranno le note de “La vita è bella” suonate dalla Women Orchestra a dare il via al flash mob unitario con il lancio dell’hastag #ognigiorno25, segnando uno dei momenti della manifestazione organizzata da Cgil Cisl Uil in piazza Politeama a Palermo a partire dalle 10, domani, sabato 25 novembre in occasione della Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne. Con il flash mob al quale parteciperanno anche alcune scuole del territorio, Cgil Cisl Uil manifesteranno vicinanza e solidarietà alle donne vittime di violenza. Organizzata dai coordinamenti donne di Cgil, Cisl e Uil Palermo, guidati da Enza Pisa, Giusi Sferruzza e Grazia Mazzé, l’iniziativa verrà aperta quindi dalla Women Orchestra, alla sua prima uscita, capeggiata dalla pianista Alessandra Pipitone, in veste di direttore per l’occasione.

Le musiciste indosseranno le scarpe rosse. La Women Orchestra, composta da oltre venti musiciste, nata per idea di Michele De Luca, primo trombone del Teatro Massimo di Palermo, suonerà la colonna sonora del film “La Vita è Bella”, dal testo di Nicola Piovani. L’esibizione, che segnerà l’inizio del flash mob vedrà la partecipazione di due coriste e di alcune ballerine della Scuola danza La Coreutica che danzeranno e a conclusione, lanceranno il messaggio sollevando insieme ai rappresentanti sindacali i pannelli con la scritta dell’hastag #ognigiorno25, perché, dicono i sindacati “l’impegno contro la violenza sulle donne non si può limitare a un solo giorno, se pur importante per il valore simbolico, ma andrà avanti tutto l’anno”.

Drammatici i dati sulla violenza condotta in 7 ospedali italiani, tra cui il Civico di Palermo. Tra l’aprile del 2014 l’aprile del 2016 sono stati 301 gli accessi al pronto soccorso dell’ospedale Arnas Civico di donne maltrattate o aggredite. In 230 casi si trattava di maltrattamenti da persona conoscente, 69 donne hanno denunciato di essere state maltrattate da un parente o un amico. E 25, da persona sconosciuta. In particolare, 31 hanno indicato il marito, 5 il compagno, 10 il figlio, 9 la figlia, 2 il padre. Dei 301 casi esaminati, 9 si sono conclusi con ricoveri, 239 le dimissioni, 33 hanno rifiutato l’osservazione, 2 hanno rifiutato il ricovero, 7 si sono allontanate spontaneamente, in 8 non sono tornate dalla consulenza, una ha abbandonato il nosocomio e due sono state trasferite in un altro ospedale. Ma anche nei 2.877 casi etichettati come incidenti domestici, con referti di ferite (29 per cento) ustione (14 per cento) distorsione (10,5 per cento), traumi (31,1), concussione (3,4 per cento), fratture (10,5) spesso si nasconde la violenza tra le mura di casa.

Sono alcuni dati di una ricerca condotta in sette pronto soccorsi d’Italia dal ministero della Salute, per il progetto “REVAMP (REpellere Vulnera Ad Mulierem et Puerum) appena diffusi. Un’indagine alla quale ha partecipato l’Arnas Civico, partner della rete antiviolenza della città di Palermo. Le coordinatrici della ricerca di Palermo, Liana Zambito e Fina Cappellino, dirigenti medico, a medicina d’urgenza, in occasione della manifestazione #ognigiorno25 di Cgil Cisl e Uil hanno estrapolato i dati palermitani.

 


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