PALERMO – Il presidente ha scelto. Finalmente, ha preso una posizione. Crocetta sta dalla parte di Nelli Scilabra. E abbandona Anna Rosa Corsello al suo destino. Il flop day, per il governatore, alla fine è solo un problema di computer, di server, di software. Un problema tecnico, nel quale decide di “non avventurasi” durante la conferenza stampa di Palazzo d’Orleans, salvo poi descrivere la complicata gestione del click day facendo ricorso alle migliaia di combinazioni possibili a carico della povera piattaforma informatica.
Nessun problema politico, quindi. Quello del flop del Piano giovani è un problema “virtuale”. Al massimo, una questione amministrativa. Che sembra avere già un responsabile. La società Ett, quella cioè che ha curato il portale del Piano giovani. E anche (o forse soprattutto) chi ha affidato quell’incarico alla società. Cioè la ormai ex dirigente generale della Formazione Anna Rosa Corsello, che ha presentato le sue dimissioni (“Non posso fare a meno di accettarle”, ha detto Crocetta) dal dipartimento Formazione già l’8 agosto scorso. “Io mi ero fidato di lei – racconta Crocetta – e il suo racconto mi aveva convinto, ma siamo venuti in possesso di alcune carte…”. Ed ecco il governatore sventolare in piena conferenza stampa, una lettera del 7 maggio scorso, con la quale Anna Rosa Corsello chiede alla Ett di presentare un’offerta economica per la gestione del click day. A maggio, quando, cioè, ecco la (nemmeno troppo) velata accusa del presidente, “non si sapeva ancora che Italia Lavoro non avrebbe potuto assicurare quel servizio. Perché lo ha fatto?”. Perché? I dubbi sulla vicenda sono tanti. E il governatore, quando esaurisce le giustificazioni tecnico-informatiche, fa ricorso al refrain che spazza via ogni dubbio: “Si tratta di atti gestionali, di responsabilità del capodipartimento, l’assessore non c’entra nulla”. Anzi, la Corsello, secondo Crocetta, si sarebbe “macchiata” di altri errori. La sua durissima relazione letta in commissione Lavoro all’Ars, avrebbe contenuto “dei veri e propri attacchi politici, che non spettano a un dirigente. Anzi, devo dire che anche le sue dimissioni, in un momento come questo, non rappresentano un gesto che ho apprezzato”.
Ma l’affondo nei confronti della dirigente che finora ha goduto del massimo apprezzamento del governatore che l’ha anche messa a capo di due dipartimenti, è a tratti durissimo, violento: “La Corsello ha perso la testa e ha finito per cadere in un’alleanza oggettiva con gli stessi suoi carnefici e con chi ha rovinato la Formazione siciliana. Che la politica faccia confusione tecnica ci sta, che la cosa si faccia dal punto di vista amministrativo è più grave. La Corsello – ha aggiunto Crocetta – non mi ha mai detto dei problemi sugli affidamenti a Italia Lavoro. E comunque su quel piano non c’è niente di illecito. Se davvero la figlia della Corsello è stata assunta da una società vicina alla Ett, invece, saremmo al limite. Ci sarebbero i presupposti per lo scioglimento del contratto. Io finora l’ho sempre difesa e sono sempre stato garantista, sono molto dispiaciuto”.
E le accuse non si fermano qui. Secondo Crocetta, infatti, “l’affidamento a Italia Lavoro l’ha voluto la Corsello. Noi vogliamo usare le risorse interne. La dirigente si assumerà la responsabilità anche contabile. Dimettersi in questo momento non mi pare un gran servizio. Anche la scelta di fare un nuovo bando – ha proseguito il presidente – apre conseguenze di vario tipo. Quel bando ha essenzialmente sottratto i fondi destinati già alla prima selezione: se i ricorrenti vincono, noi dovremo pagare anche quella, creando un debito fuori bilancio”.
Ma nel contrattacco del presidente, non mancano le incongruenze. Altri affidamenti, quelli da sei milioni destinati a Formez, Italia Lavoro e Sviluppo Italia Sicilia, nonostante le annunciate “linee politiche” del governo (quelle cioè di rivolgersi alle risorse interne e alle partecipate regionali), sono stati avallati proprio dalla giunta regionale, il 6 agosto scorso, quando è stata approvata una rimodulazione del Piano. Esattamente il giorno dopo il flop day. Anche in questo caso, il governatore scarica le responsabilità sulla dirigente. Ma la spiegazione appare poco convincente: “La delibera con cui abbiamo approvato altri fondi per Italia Lavoro e Formez? L’atto è stato proposto dalla Corsello. L’ho preso in buona fede, perché avrei dovuto leggere quella delibera prima di approvarla?”.
Ma sulla gestione complessiva del click day, al di là dei fatti “tecnici” infuria la polemica politica, esplosa chiaramente nel corso della commissione Lavoro di ieri, con i deputati di maggioranza che hanno chiesto a gran voce un nuovo governo, un governo politico. Su questo punto, Crocetta dà l’impressione di non voler retrocedere di un passo: “Immagino – ha detto sarcasticamente – che se alla guida del Piano giovani ci fossero stati i politici politicanti il flop day non ci sarebbe stato… Ci sarebbero state altre e più discutibili forme di selezione. La politica non può soppiantare la verità dei fatti. Anche il Pd chiede una giunta di politici? Sulle vicende della Formazione professionale non abbiamo avuto mai un sostegno della politica e si è finito per usare il click day per una polemica riguardante la composizione del governo. Ma io chiedo: cosa ne pensa la politica della nostra riforma della Fomazione? Cosa ne pensa del Piano? Trovo inaudito che la politica possa entrare nel contrasto tra direttore e assessore, anche considerato il fatto che il direttore sta lì da tanto tempo, e qualcosa su questi politici la sa. Ma la sappiamo anche noi. Anche Cardinale chiede un vertice? Pubblicheremo un bando e faremo un click day… Esiste anche il telefono per chiedere un vertice. Voglio essere chiaro: se qualcuno pensa di usare questa vicenda per un ritorno al passato è fuori strada”. E ovviamente, Nelli Scilabra, rimasta per tutta la conferenza stampa in silenzio al fianco del governatore, non si tocca. Anzi: “ Vorrei vedere voi, – ha concluso Crocetta – a essere tirati via dalla vita normale e messa all’interno di un mondo come questo”. Un sacrificio, insomma. Degno di una eroina dei giorni nostri. Degno di – riprendendo l’immagine scelta proprio dai giovani del Pd a sostegno dell’assessore – di una moderna Giovanna D’Arco.
14.12 Termina qui la conferenza stampa del presidente della Regione.
14.08 Crocetta: “Vorrei vedere voi, tirati via dalla vita normale e messa all’interno di un mondo come questo con logiche molto antiche e strutturate”.
14.01 Crocetta: “Anche il Pd chiede una giunta di politici? Sulle vicende della Formazione professionale abbiamo mai avuto un sostegno della politica? Così si è finito per usare il click day per una polemica politica. La politica cosa ne pensa della legge sulla Fomazione? Cosa ne pensa del Piano? È inaudito che la politica possa entrare nel contrasto tra direttore e assessore. Considerato anche che il direttore sta lì da tanto tempo, e qualcosa su questi politici la sa. Ma la sappiamo anche noi. Cardinale chiede un vertice? Pubblicheremo un bando e faremo un click day… Esiste anche il telefono per chiedere un vertice. Voglio essere chiaro: se qualcuno pensa di usare questa vicenda per un ritorno al passato è fuori strada”.
13.55 Crocetta: “Sono molto dispiaciuto delle azioni della Corsello, che ho sempre difeso e con la quale ho sempre avuto un rapporto di fiducia. Con Nelli ha anche lavorato in simbiosi”.
13.53 Crocetta: “Immagino che se alla guida del Piano giovani ci fossero stati i politici politicanti il flop day non ci sarebbe stato… Ci sarebbero state altre forme di selezione”.
13.48 Crocetta: “Sui bandi, non abbiamo ragione di ritenere che la prima selezione non sia valida. Ma si tratta di atti gestionali. Dobbiamo nominare i nuovi direttori generali, chi li fa altrimenti questi atti? Noi vogliamo salvare la selezione e ripeterla consentendo a tutti di farla. Col click day? Ma ci devono assicurare che tutto funzioni. Se per ipotesi il contratto con Ett non fosse legittimo, con chi la fai? Non ci ha aiutato la frettolosità con cui il dirigente ha prodotto atti successivi”.
13.45 Crocetta: “La delibera con cui abbiamo approvato altri fondi per Italia Lavoro e Formez? Lo ha proposto la Corsello. L’ho preso in buona fede, perché avrei dovuto leggerla?”
13.40 Crocetta: “Non ho gradito le dimissioni in corso della Corsello. Chi verrà dopo di lei? Certamente si troverà di fronte una situazione molto complessa e delicata”.
13.32 Crocetta: “Anche la scelta di fare un nuovo bando apre conseguenze di vario tipo ad esempio quanti ricorsi ci saranno? Quel bando ha essenzialmente due vizi. Il primo è quello di aver sottratto i fondi destinati già alla prima selezione, se i ricorrenti vincono, noi dovremo pagare anche quella. C’è già una selezione valida”.
13.30 Crocetta: “L’affidamento a Italia Lavoro l’ha voluto la Corsello. Noi vogliamo usare le risorse interne. La dirigente si assumerà la responsabilità anche contabile. Dimettersi in questo momento non mi pare un gran servizio”.
13.25 Crocetta: “Io non lancio accuse. Sono sempre stato garantista. La Corsello poi dice che a Sicilia e-Servizi non si possono dare affidamenti perché società mista pubblico-privata. E invece la società ormai è totalmente pubblica e non è stata interpellata”.
13.19 Crocetta legge una nota della Corsello indirizzata all’assessore Scilabra, con la quale la dirigente avrebbe spiegato di aver operato gli affidamenti diretti a Ett per evitare polemiche allo stesso assessore. Poi ecco una nota del 7 maggio con la quale la Corsello chiede alla Ett di presentare già allora una offerta tecnico-economica. “Una lettera di cui non sapevamo nulla. La Corsello mi aveva raccontato altre cose e mi aveva convinto”.
13.16 Crocetta: “Per gestire queste combinazioni sarebbe servito un computer della NASA. Io non voglio avventurarmi in considerazioni matematiche”.
13.10 Crocetta fa riferimento ai problemi di natura informatica alla base del flop day. Secondo il presidente il problema non è “della piattaforma informatica” ma del softwarè. “Mi pare evidente la responsabilità di Ett”.
13.00 Arriva il presidente della Regione Crocetta: “La verità non può essere una questione politica. Il click day è successo a causa del software della Ett. È eccessivo farla diventare una questione politica. Il dirigente generale non deve avventurarsi in valutazioni politiche. Le vicende della Corsello sono fatti suoi. L’apparato amministrativo ha perso la testa e ha finito per cadere in un’alleanza oggettiva con gli stessi carnefici del dirigenti e con chi ha rovinato la formazione. Indietro non si torna. Il click day non ha nulla di politico. Il Piano giovani continua e bisognerà capire come salvare i dati raccolti nelle prime prove. Il nuovo bando? Mi convince, in generale. Ma bisogna implementarlo con strumenti informatici. Nel click day ha fallito l’informatica. Che la politica faccia confusione tecnica ci sta, che la cosa si faccia dal punto di vista amministrativo è più grave. La Corsello non mi ha mai detto dei problemi sugli affidamenti a Italia Lavoro. E comunque su quel piano non c’è niente di illecito. Se davvero la figlia della Corsello è stata assunta da una società vicina alla Ett si rischierebbe il licenziamento. Io l’ho sempre difesa e sono sempre stato garantista. La moglie di Guarino? È consulente di Italia Lavoro da 18 anni. La Procura adesso verificherà se ci sono elementi da approfondire”.
Ieri si era limitato a un lungo post su Facebook, pubblicato mentre a Palazzo dei Normanni Nelli Scilabra arrancava nella seduta della commissione Lavoro. Oggi Rosario Crocetta intende dire la sua sul Piano giovani delle polemiche, e ha convocato una conferenza stampa a Palazzo d’Orleans per le 12,30. Livesicilia la seguirà in diretta. Crocetta ieri sera ha anche convocato una giunta di governo che dovrebbe riunirsi oggi pomeriggio, se ci sarà il numero legale visto che diversi assessori si trovano fuori sede per le ferie agostane. Il presidente, che ieri non s’è fatto vedere in commissione all’Ars, ha difeso Nelli Scilabra con il suo comunicato di ieri. La tensione nel governo è altissima, sia per il muro contro muro con la dirigente generale Corsello – che Crocetta è pronto a scaricare nominando nuovi vertici per Formazione e Lavoro – sia per i rapporti sempre più tesi con la maggioranza, che non ha fatto quadrato attorno all’assessore in difficoltà, bensì ha colto al volo l’occasione del pasticcio del click day per rilanciare le richieste di revisione della giunta (e le dimissioni della giovane “assessora” sponsorizzata dal tandem Crocetta-Lumia), rivendicando una connotazione più “politica” del governo. Ma sul rimpasto Crocetta, citato oggi da Repubblica, frena: “Non mi pare questo il momento di mettere in discussione il governo”. Parole che preannunciano un nuovo, ennesimo muro contro muro con i partiti. Ai quali c’è da aspettarsi che Crocetta oggi in conferenza stampa riservi qualche stoccata per la mancata difesa della “rivoluzionaria” studentessa fuori corso, travolta dal ciclone dei retroscena del flop day, che promettono strascichi giudiziari.