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Fondo pensioni Sicilia |alla sfida del mercato

Domani scadono i termini per la presentazione delle offerte per il bando aperto emesso dal Fondo, che gestisce contributi e Tfr di almeno nove mila dipendenti regionali. Le buste con le offerte saranno aperte dopo l'estate, a settembre.

Un portafoglio di almeno 130 milioni
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Il Fondo pensioni Sicilia è pronto ad affidare a partner finanziari la gestione di un portafoglio  di 130 milioni di euro, che potrebbe raggiungere quota 700 milioni: si tratta di fondi al netto della spesa corrente del Fondo e di quella per il pagamento delle pensioni dei dipendenti della Regione siciliana. Domani scadono i termini per la presentazione delle offerte per il bando aperto emesso dal Fondo, che gestisce contributi e Tfr di almeno nove mila dipendenti regionali (compresi buona parte dei 1.822 dirigenti), personale assunto dopo il 1992. Le buste con le offerte saranno aperte dopo l’estate, a settembre.

Si tratta di “operazioni a capitale garantito” si legge nel capitolato generale, con particolare riguardo all’acquisto di “titoli obbligazionari emessi in euro dallo Stato o dalla Regione siciliana ovvero garantiti da tali enti ed in titoli obbligazionari non strutturati emessi in euro da emittenti europei con rating non inferiore a quello dello Stato italiano”. Il contratto che il Fondo stipulerà con chi si aggiudicherà la gara (banche, Sim, società assicurative o associazione temporanea d’impresa) avrà una durata di sei anni, con una verifica a metà percorso.

La cifra immediatamente collacobile sul mercato finanziario ammonta a 130 mln. Il Fondo comunque stima “flussi di contribuzione in entrata pari a circa 100 milioni di euro annui”. In questo caso “l’entità dei flussi aggiuntivi eventualmente da conferire” al gestore “verrà determinata annualmente dal Consiglio di amministrazione dell’ente, sulla base dei criteri generali dei piani di investimento adottati dal consiglio di indirizzo e vigilanza”. La gestione prevede la garanzia della restituzione del capitale investito: le somme “dovranno costituire in ogni caso patrimonio separato ed autonomo, dovranno essere contabilizzate a valori correnti di mercato e non potranno mai essere distratte dal fine al quale sono state destinate, né formare oggetto di esecuzione da parte dei creditori del gestore, sia da parte dei rappresentanti dei creditori stessi, né potranno essere coinvolte nelle procedure concorsuali che riguardano il gestore”. E’ prevista l’offerta di un rendimento minimo garantito sul capitale da investire, pari almeno all’1,85%. Al gestore “è fatto espresso divieto di acquistare quote di fondi comuni d’investimento o azioni di Sicav”.


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