Partono i primi “licenziamenti”. Dopo l’approvazione del ddl sulla Formazione professionale, gli enti fanno i conti con i numeri. E avviano, come era stato ampiamente annunciato, i primi procedimenti di mobilità. Il parametro unico e il taglio del 30% sui fondi del Prof non avrebbero lasciato scelta agli enti. Così, anche quelli più grandi (anzi, soprattutto quelli) si trovano a “tagliare”. E’ il caso, ad esempio, dello Ial Cisl. Nell’ente del sindacato, infatti, sono stati messi in mobilità 287 dipendenti. “Un provvedimento necessario – conferma Vito Cudia, segretario generale della Cisl scuola – ma alcuni strumenti previsti dal ddl sulla Formazione serviranno a dare maggiori tutele ai lavoratori”. In particolare, il riferimento va alla possibilità, contenuta nel decreto, che gli enti, nel procedere a nuove assunzioni, si rivolgano prioritariamente al personale in esubero.
Inoltre, c’è sempre il paracadute del Fondo di garanzia, previsto e rimpinguato dal ddl governativo, approvato dall’Ars. Ma non solo. “Per notizie più precise – spiega Vito Cudia – credo si debba attendere qualche giorno. Ma mi risulta siano stati avviati colloqui tra il dirigente generale Albert e il Ministero delle politiche sociali per introdurre nuovi strumenti a garanzia dei lavoratori che coinvolgano fondi nazionali, oltre a quelli regionali ed europei già previsti”. E il caso della mobilità allo Ial, ovviamente, non sarebbe l’unico. Identiche procedure sarebbero state avviate anche all’Anfe, dove i tagli coinvolgeranno circa 300 dipendenti. E molti altri enti, specie i più “grossi”, si preparano a fare la stessa cosa.