CATANIA – Le Organizzazioni datoriali ASSOFOR e iFORM Confimpresaitalia, esprimono soddisfazione circa la decisione dell’Assessorato regionale alla Formazione di ritirare la seconda finestra dell’Avviso 7/2023. Decisione che – stando alla motivazione ufficiale dell’Assessorato – sarebbe dovuta a semplici refusi presenti nel testo. La procedura in questione mette in campo oltre 61 milioni di euro del Fondo Sociale Europeo Plus (FSE+) per il reskilling degli adulti disoccupati siciliani.
Quell’Avviso, com’è noto, si era trasformato in una corsa contro il tempo. Il famigerato “click day” aveva assegnato la quasi totalità delle risorse in meno di otto secondi. Premiando la velocità di collegamento più che la qualità dei progetti, con il risultato che oltre il settanta per cento delle proposte – molte delle quali di elevato valore formativo – erano rimaste escluse.
Il ritiro del bando è dunque un primo passo: ma non basta. Occorre ora pubblicare un nuovo avviso, capace di rispettare i principi fondanti del FSE+. Meritocrazia, pari opportunità, efficacia della spesa e trasparenza amministrativa. Parliamo di un’occasione decisiva per la Sicilia. Con quei fondi potremmo accompagnare oltre quindicimila persone verso le nuove competenze richieste dal mercato del lavoro, replicando e superando i risultati già ottenuti con altri Avvisi.
Il problema del “click day” non è soltanto tecnico. È anzitutto un fatto culturale. Trasforma l’accesso a un diritto – quello alla formazione e alla riqualificazione – in una lotteria digitale. In questi contesti, la rapidità di un click non ha nulla a che vedere con la capacità di progettare percorsi didattici efficaci o di coinvolgere le categorie più fragili della popolazione. Ciò contrasta con lo spirito stesso dei programmi europei. Che chiedono alle autorità di selezionare gli interventi in base ai risultati attesi, non all’ordine di arrivo delle domande.
Anche sul fronte giuridico il meccanismo rischia di aprire crepe pericolose. La Corte dei conti, in una recente delibera (sezione controllo enti, Delibera n. 16/2023/G del 30 aprile 2023, paragrafo dedicato alle criticità delle procedure a sportello «tempo zero»), ha richiamato le pubbliche amministrazioni a un uso più prudente degli sportelli a “tempo zero”. Proprio perché facilitano il contenzioso e, in caso di errori, bloccano l’avvio delle attività per mesi. Già dopo la prima finestra dell’Avviso 7 erano state annunciate diverse impugnative; il loro esito incerto avrebbe potuto paralizzare l’intero catalogo formativo.
Non si tratta però solo di dire cosa non va. Le associazioni firmatarie avanzano proposte concrete, sperimentate con successo in Sicilia e in altre regioni. Una valutazione pubblica basata su una griglia di criteri oggettivi – impatto occupazionale, inclusione sociale, coerenza con i fabbisogni settoriali e territoriali – garantirebbe che le risorse vadano davvero ai progetti più meritevoli.
Una programmazione pluriennale, con finestre semestrali e graduatorie chiare, assicurerebbe tempi certi agli enti e alle persone che attendono di essere formate. Una commissione tecnica con presenza paritetica di parti sociali e Regione, affiancata da una piattaforma informatica più robusta sul modello di quella adottata in Sardegna, ridurrebbe gli errori di caricamento e renderebbe trasparente in tempo reale lo stato delle pratiche.
Serve poi chiarezza sul tema dei contratti collettivi. Il semplice richiamo all’articolo 51 del decreto legislativo 81/2015 è sufficiente a individuare i CCNL maggiormente rappresentativi, senza imporre d’imperio un unico contratto e senza violare il principio di libertà sindacale. Forzare la mano su questo o altro aspetto, sull’inserimento di norme controverse in dottrina, in giurisprudenza o tra le parti sociali interessate, oltre a essere giuridicamente discutibile, esporrebbe l’amministrazione a nuove diffide e a inutili contenziosi.
Replicare i modelli virtuosi adottati da questa o altre Regioni significherebbe, nella stesura di un nuovo Avviso, ridurre drasticamente i tempi di avvio dei corsi – oggi rallentati da sospensive e polemiche – e indirizzare le risorse verso chi ne ha davvero bisogno, a cominciare dai soggetti con minori chance occupazionali.
Non si perderebbe neppure in velocità: un flusso continuo, con scadenze e graduatorie già calendarizzate, eviterebbe i picchi di traffico che hanno mandato in tilt la piattaforma e permetterebbe alla Regione di monitorare in tempo reale l’avanzamento degli obiettivi.
Per queste ragioni, ASSOFOR e iFORM Confimpresaitalia chiedono la pubblicazione di un nuovo Avviso che riveda diverse questioni. Abbandoni definitivamente il “click day” e adotti un’impostazione fondata sul merito, sulla trasparenza e sull’equilibrio territoriale (graduatoria di merito o procedura valutativa a sportello). Permetta ad un numero non limitato di soggetti delegati il caricamento e trasmissione della progettazione esecutiva, nell’ambito di un unico arco temporale (finestra) senza fasi né interruzioni.
Ed ancora, tenga conto dei fabbisogni territoriali. Con una dotazione finanziaria per singola scadenza breve almeno pari o superiore alla prima finestra del precedente avviso 7. Ad esempio: con cadenze semestrali, entro la chiusura del programma, si potrebbero svolgere fino a quattro finestre. Aggiunga, ad una dotazione per provincia, anche una dotazione regionale per aree professionali, che consenta di redistribuire le risorse non riservate in ambito locale.
Fissi il valore massimo riservabile complessivamente concedibile per ciascun soggetto partecipante. Con risorse pari ad una volta e mezza del valore massimo dei contributi pubblici già ricevuti per attività di orientamento e formazione professionale nel miglior anno del periodo 2020-2024. Previa la rigida osservanza del rispetto degli obblighi di monitoraggio, non vincoli prudenzialmente gli enti alla rendicontazione della precedente scadenza per poter partecipare alla successiva. E questo al solo esclusivo fine di non bloccare la procedura per mere sia pur comprensibili difficoltà dell’Amministrazione regionale procedente. Che, purtroppo, sono un tema ricorrente in quasi tutti i precedenti Avvisi.
Nel rispetto delle azioni messe in campo dal Governo Regionale, dall’Autorità di Gestione e da tutti gli uffici impegnati sul FSE+, le scriventi Organizzazioni datoriali sono pronte a sedersi a un tavolo tecnico. Portando dati, benchmark europei e proposte operative. Dall’elaborazione di una griglia di valutazione condivisa alla messa a disposizione di competenze informatiche. Per potenziare procedure e piattaforma regionale, fino alla creazione di un sistema di monitoraggio degli esiti occupazionali.
La formazione deve creare opportunità reali, non sottostare alla logica della connessione più veloce. Eliminare il “click day” e sostituirlo con una selezione di merito significa onorare il mandato del FSE+. Massimizzare l’impatto sociale delle risorse e restituire dignità ai disoccupati. Nonché ai lavoratori e alle lavoratrici che cercano una seconda chance professionale.