PALERMO – L’Ugl Sicilia e la federazione nazionale Ugl scuola proclamano lo stato di agitazione dei dipendenti della formazione professionale in Sicilia “a tutela e difesa dei loro diritti, in attesa di un confronto istituzionale che possa dare risposte concrete alla crisi di fatto in cui si è ritrovato il settore della formazione professionale”. Lo dicono Giuseppe Messina, segretario Ugl Sicilia, e Ornella Cuzzupi, segretario nazionale della federazione Ugl Scuola.
Per l’Ugl “sono venute a mancare le condizioni di garanzia dei livelli occupazionali e di regolarità di pagamento degli emolumenti agli operatori della formazione professionale e la dichiarazione di stato di agitazione affonda le radici sulla paralisi finanziaria alla Regione siciliana causata dal blocco dei fondi extraregionali dovuto alla mancata procedura di riaccertamento, con le casse regionali ancora chiuse dallo scorso dicembre, aggravati dalla mancata emanazione di atti programmatori vincolanti dall’assessorato istruzione per l’avvio di nuovi percorsi formativi per gli enti del settore”.
“Nei prossimi giorni attueremo forme di protesta democratica nel rispetto dei tempi e delle regole – aggiungono Messina e Cuzzupi – per far sentire la voce di un settore strategico per la crescita culturale e produttiva dell’Isola, erroneamente accantonato al momento dalle troppe distrazioni politiche che hanno finito per ingessare l’azione di governo e quella legislativa all’Ars”.
In una nota trasmessa al governo regionale il sindacato delinea “le criticità che hanno ingessato il settore nel quali i livelli decisionali e gestionali arrancano nell’esercitare le proprie prerogative”.