“Sto andando a parlare col Cavaliere”. Il presidente dell’Ars Gianfranco Micciché ha appena superato i controlli di rito in aeroporto. Il volo lo porterà in Lombardia, direzione Arcore. “Con Berlusconi parleremo di Forza Italia, del nostro futuro”.
E magari parlerete anche di Sicilia…
“Vado lì per altri motivi, ma immagino che abbia qualche curiosità da togliersi”.
In particolare quale?
“Credo che il discorso scivolerà anche sull’assessore Armao”.
Che lei in passato, in occasione delle elezioni europee, aveva chiesto di ‘togliere’ dalla giunta.
“Sì, è vero. Poi però lo stesso Berlusconi mi ha chiesto di fermarmi. Mi ha detto che la cosa l’avrebbe dispiaciuto, visto che l’aveva indicato lui in persona. E io mi sono fermato, per rispetto al Cavaliere. Però, credo sia incuriosito da quanto sta accadendo”.
Cioè le polemiche sui conti, il collegato saltato in aria, la conferenza stampa di Musumeci con l’assessore all’Economia.
“Sì, tutti sanno, pure i commessi dell’Ars, che nei giorni scorsi mi sono arrabbiato moltissimo. Il governo ha voluto fare passare l’idea che il collegato fosse il frutto esclusivamente del parlamento. E non è vero. Ho raccolto documenti e atti che dicono tutt’altro. Mi dispiace che Musumeci si sia fatto convincere di questa tesi, e abbia voluto organizzare la conferenza stampa di due giorni fa. Io gli avevo consigliato di organizzarne un’altra”.
Quale?
“Quella in cui dicesse ai siciliani che non c’è più un euro, che bisognerà fare sacrifici e che ovviamente la colpa non è sua. E invece, si è preferito scaricare la colpa sull’Ars. E purtroppo non posso fare finta che ciò non sia accaduto. Per questo, martedì affronteremo il problema apertamente, in Aula”.
Insomma, secondo lei non è come la racconta il governo.
“Io dico che non è vero che il collegato è solo opera del parlamento. Anzi, è il contrario. I collegati sono stati voluti dal governo, che ci aveva chiesto, pur di giungere a una approvazione veloce, di esaminare prima una Finanziaria snella, poi di dedicarci ai collegati. Poi è ovvio che un testo del governo, quando arriva in parlamento, si appesantisce, con le richieste dei deputati. Ma era stato lo stesso governo a darci rassicurazioni”.
Quali rassicurazioni?
“Armao a più riprese ci ha detto che c’era la copertura finanziaria. E ora ha fatto fare a tutti una figura di merda… Per il resto, non posso certamente accettare che Armao passi le giornate ad attaccarci”.
In realtà in quella conferenza stampa l’impressione è stata che il governo abbia scaricato la colpa sui governi precedenti…
“Senza citare apertamente, invece, è stato attaccato il parlamento. E io sono il presidente di quel parlamento. La cosa la discuteremo martedì in Aula”.
Intanto, lei diceva, andrà a parlare con Berlusconi di altri temi. Cioè, immaginiamo, del futuro di Forza Italia.
“Sì, sto andando ad Arcore per parlare di questo. Delle nostre idee, prima dell’evento di Viterbo. Per fortuna sta prevalendo la linea mia e di altri”.
Quella di segnare una distanza con la Lega e lavorare magari a un futuro in cui Forza Italia possa andare da sola.
“Esatto, ma servirà un passaggio fondamentale: una legge elettorale proporzionale. Invece la Lega sta addirittura promuovendo un referendum per il maggioritario. È un suicidio. Ormai da anni i governi si fanno dopo le elezioni e noi potremmo recitare un ruolo importante in questo senso”.
In un territorio più “moderato”. Dove, però, si sta fiondando anche Matteo Renzi col suo nuovo partito. Parlerete anche di questo?
“Immagino di sì. A Renzi abbiamo regalato uno spazio politico che era nostro. Per fortuna, dalle nostre parti hanno iniziato a capirlo e spero si possa riprendere a seguire questa linea”.
La stessa linea di Renzi? È possibile pensare allora a un avvicinamento, a una alleanza con lui?
“Credo di no. Penso semmai a una situazione nella quale, se alle prossime politiche si formerà un governo di centrosinistra avranno bisogno di lui, mentre se nascerà un governo di centrodestra avranno bisogno di noi. No, mai con Renzi”.
Mai?
“In politica mai dire mai, in effetti. Ma se oggi qualche esponente di centrodestra decidesse di passare con Renzi, secondo me farebbe una minchiata”.
Un’ultima domanda: con Berlusconi parlerete anche del governo Musumeci?
“Più che altro, Berlusconi tiene molto al rapporto tra me e il presidente della Regione. E mi chiede spesso come va”.
E lei cosa risponde?
“Io gli dico la verità”.
Che sarebbe?
“Che il nostro rapporto è sempre molto buono. E che io faccio di tutto per aiutarlo. Anche se lui, qualche volta, si fa consigliare male e mi attacca”.