Riaperto il museo Guttuso | Tornatore all'inaugurazione - Live Sicilia

Riaperto il museo Guttuso | Tornatore all’inaugurazione

Il premio Oscar Giuseppe Tornatore ha presentato, sabato pomeriggio, il libro di Biagio Napoli e Mimmo Aiello “I ragazzi di via Sant’Angelo – Tornatore & Co. dal 1975 al 1980 a Bagheria”, in occasione della riapertura del Museo, che ospita alcuni dei suoi scatti. Il Museo Guttuso di Bagheria riapre con un allestimento totalmente rinnovato per dare spazio in modo permanente a pittura, scultura, fotografia, libri d’autore, disegni e locandine cinematografiche. Dopo aver ospitato una mostra interamente dedicata a Renato Guttuso “La potenza dell’immagine”, infatti, ci sono voluti quasi dieci mesi per trovare la giusta sistemazione a tutte le opere in nuovi percorsi tematici, integrandole con le numerose donazioni.
museobagheria3Con un investimento inferiore ai 60mila euro (“grazie all’utilizzo delle maestranze locali”, ha sottolineato il sindaco Biagio Sciortino) la settecentesca villa Cattolica pian piano torna all’antico splendore e dal 29 marzo apre le porte a ben 261 artisti.
Il nuovo Museo, avendo guadagnato circa 1.500 mq, si articola ora su tre livelli. Triplicato il piano nobile, dove oltre ai quadri e ai disegni, nella zona del portico è stata creata una gipsoteca con sculture di Rutelli, Pellitteri e Cuffaro. Tra le grandi novità, la zona dedicata alla fotografia e quella dedicata all’arte del carretto siciliano, con le veline dei bozzetti e le opere di Mutolo e della famiglia Ducato che ancora oggi porta avanti la tradizione. Oltre a Guttuso, infatti, tanti gli artisti del paese: da Ferdinando Scianna a Giuseppe Tornatore, che hanno dato lustro a Bagheria, fino alle giovani promesse della provincia palermitana che si affacciano al mondo dell’arte. E a tal proposito è museobagheria31sicuramente discutibile, ma molto corraggiosa, la scelta fatta dalla direttrice del Museo Dora Favatella Lo Cascio di non relegare le opere dei promettenti giovani autori in un’apposita sezione, ma dare loro risalto accostandole a quelle di pittori, come Schifano, tra i più acclamati del novecento italiano, giocando con espliciti richiami. Ad esempio l’esuberante opera pop-art di Filly Cusenza creata appositamente per “guardare” il famoso gineceo di Guttuso ”Donne stanze paesaggi oggetti” (il più grande pannello dipinto dall’artista).
“Non si tratta di un museo del carretto siciliano, un museo della fotografia o un museo di illustrazioni – tiene a precisare la direttrice del Museo – ma di tanti percorsi tematici. Attraverso la figura di Guttuso nel novecento abbiamo voluto raccogliere quella raggiera di influssi e tendenze a lui collegate e di cui abbiamo voluto sottolinearne la mappatura geografica”. museobagheria32Di un mini museo, invece, si può parlare per la sezione dedicata alle locandine cinematografiche in uno dei locali antistanti la villa. Varcato l’ingresso, quello del vecchio cinema Capitol con i drappi di velluto rosso, si viene catapultati in stanze che racchiudono vere rarità della storia del cinema: dalle locandine realizzate dallo stesso Guttuso alle gigantografie delle dive di Hollywood e della Nouvelle Vague, fino ai cartelloni dipinti a mano d’inestimabile valore. “Stiamo progettando l’ampliamento del Museo – ha detto il Sindaco Sciortino – per creare altri spazi funzionali al servizio della cultura e della didattica. I nostri sforzi sono tesi ad offrire la parte migliore di Bagheria creando un percorso culturale che è partito con le ville e di cui questo Museo è parte.”
Il Museo Guttuso è una bella realtà, ma purtroppo non semplice da raggiungere. Non tanto per l’ubicazione (raggiungere il museo dalla statale 113 resta sempre la soluzione più comoda), quanto per le cattive condizioni delle strade che, passando per il paese, portano sino a Villa Cattolica. Perchè questo gioiello non si trasformi dunque in una cattedrale nel deserto, sono in molti a Bagheria ad augurarsi che dall’Amministrazione giunga una risposta concreta riguardo la sistemazione di quelle vie che necessitano di un profondo lavoro di manutenzione assente ormai da troppo tempo.


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