CATANIA – Il giudizio, negativo, su Nello Musumeci e su quanto fatto da governo regionale fino a oggi, lo liquida in una battuta. “Se si vincono le Regionali e poi si perdono le Politiche, vuol dire che hai sbagliato in qualcosa”. Matteo Salvini, a Catania oggi pomeriggio per alcuni importanti appuntamenti elettorali in vista delle amministrative, ne ha per tutti: per il Presidente della Regione, per il candidato premier del Movimento 5 Stelle, Luigi Di Maio e per i suoi alleati, prima di tutto. Alleati che il leader della Lega ribadisce non siano stati tali, almeno a Palermo. “La giunta regionale – afferma Salvini – non ha dato alcun segnale per l’assessorato. Ma io auguro lo stesso buon lavoro al presidente”.
Insomma, il problema della Giunta regionale sembrerebbe averlo quasi archiviato, Matteo Salvini, troppo concentrato a organizzare un partito in crescita anche in Sicilia e a prepararsi al megli agli appuntamenti elettorali previsti sull’isola per giugno. “Il simbolo della Lega ci sarà – continua– in tutti i Comuni dove saranno presenti gli uomini e le donne dle partito”.
Il senatore del Carroccio non vuole però svelare altro sui nomi che saranno presenti negli enti al voto: neanche su Catania e sul probabile appoggio a Salvo Pogliese – con il conseguente ritiro della candidatura di Angelo Attaguile – in attesa dell’incontro di stasera. Né tantomeno fa parola dei nuovi vertici che dovrebbero gestire il partito, organizzarlo, rafforzarlo. Di centro è che qualcosa, nella dirigenza, cambierà, “Sono grato a chi ha lavorato tanto ha fatto crescere la Lega in Sicilia – sottolinea – ma un movimento che cresce ha bisogno anche di nuove energie. Io stasera sono qua – prosegue – per ringraziare e riorganizzare”.
Salvini lancia un messaggio anche ai “nuovi” arrivi. Parla di “assalto alla diligenza” e non ha dubbi neanche sulla questione degli “impresentabili”, dopo lo scandalo che ha colpito alcuni esponenti regionali: “Chiunque aderirà al progetto – ribadisce – dovrà essere al di sopra di ogni sospetto”, sottolineando contestualmente che nessuno potrà arrivare dettare legge all’interno di un partito, che sembra pronto a occupare alcuni vuoti, strizzando l’occhio a sinistra, in relazione alla contrarietà all’attacco in Siria e alla questione spinosa dei lavoratori dell’Auchan La Rena, che incontrerà domattina.
Infine, ma non certo per importanza, Salvini ribadisce l’atteggiamento da mantenere a Roma: “Se Di Maio è disposto a fare un passo indietro come ho fatto io – sostiene – allora il governo si potrà fare, se no, probabilmente, è meglio tornare al voto. Non vedo dove sia il rispetto del voto degli italiani: il secondo arrivato che impone le regole del gioco al primo, lui vuole comandare…- incalza. L’unico governo che può rispecchiare questo voto e il centrodestra-cinque stelle. Io sono leale nei confronti non dei partiti, ma degli elettori. Mi sembra strano questo atteggiamento dei secondi arrivati, che pretendono di dettare le regole ai primi arrivati. Ripetere le stesse cose è frustrante per me e per chi mi ascolta. Di Maio o non vuole fare governo o ha già in tasca l’accordo con Renzi. Auguri. Dal mio punto di vista il centrodestra è compatto e spero che dalle parti di Forza Italia nessuno pensi a un accordo col Pd”. Non ha parole buone per Gigi Di Maio, Matteo Salvini, ma questa, di sicuro, non è una notizia.