PALERMO – Pnrr, Fsc e Ponte sullo Stretto, sono questi alcuni dei temi trattati oggi dal ministro per gli Affari europei, Raffaele Fitto intervenendo al convegno della Cna in programma oggi a Palermo. All’evento hanno partecipato il ministro Musumeci, l’assessore Edy Tamajo, graditissimo ospite della CNA, il governatore Renato Schifani che ha annunciato: “Da qui a qualche giorno vareremo la riforma di quella Commissione tecnico-scientifica (Cts) che in passato ha impedito tantissimi investimenti perché paralizzati da richieste alle quali non si dava sì o no. Abbiamo lavorato in silenzio, come è costume di questo governo, per fare sintesi e sistema”.
Il convegno della CNA a Palermo si è aperto con l’inno di Mameli eseguito dalle Formazioni Giovanili della Fondazione Teatro Massimo di Palermo. Circa 25 ragazze accompagnate da un quintetto di ottoni della Massimo Youth Orchestra. A guidare l’esibizione è stato il Maestro Giuseppe Ricotta.
Fsc, Ponte e Pnrr, le parole di Fitto
“Stiamo lavorando con il presente Renato Schifani per individuare le soluzioni. E’ chiaro che le risorse nazionali del Fsc non potevano essere impegnate con una legge regionale”. ha detto Fitto parlando ai cronisti sulle norme impugnate dal Consiglio dei ministri della legge di stabilità regionale, che impegnavano circa 800 milioni di euro di fondi Fsc.
La partita dei fondi su gioca anche per ciò che riguarda il dossier Ponte di Messina. “Siamo nella fase iniziale, il governo ha ripreso il fascicolo Ponte sullo Stretto. Il ministro Salvini sta conducendo questo percorso e chiaramente si individueranno anche le risorse”, ha spiegato il ministro per gli Affari europei, Raffaele Fitto.
Poi il capitolo Pnrr. “Entro agosto dobbiamo proporre la rimodulazione del Pnrr, ma lavoriamo per ridurre questo tempo”. La spiegato Fitto aggiungendo: “Finora i numeri ci dicono che non ci sono quantità e qualità della spesa. Il governo ha ben chiaro il quadro di insieme e sta lavorando per realizzare quelle spese che incidono strutturalmente sul Mezzogiorno di Italia”.
“E’ chiaro – ha aggiunto Fitto – che la sfida del Pnrr è molto importante perché le percentuali di utilizzo delle risorse europee e nazionali del periodo 2014-2020 non sono incoraggianti. Per questa ragione il governo sta procedendo a una fase di attenta valutazione dei singoli interventi. Stiamo lavorando per poter avere questo monitoraggio chiaro e d’intesa con la Commissione europea proporremo delle soluzioni di modifica del Pnrr per avere la possibilità di individuare interventi che da una parte adeguino il piano ai nuovi scenari, penso ai temi della grande questione energetica e dell’infrazione, e dall’altro capire quali interventi siano completamente realizzabili entro giugno del 2026”.
Musumeci: “Sul Sud fiumi di denaro ma…”
Alle parole di Fitto sulla programmazione comunitari hanno fatto da Eco quelle di Musumeci. “Serve una programmazione che fissi obiettivi sulle cose reali di cui un territorio ha bisogno per essere reso competitivo. Nessuno può dire che nel Sud siano mancate le risorse dal dopoguerra a oggi. Abbiamo avuto fiumi di denaro, ma è mancata la programmazione seria. È mancata la capacità di fissare obiettivi. Ecco perché il Pnrr è grande opportunità ma anche grande insidia se facciamo come abbiamo fatto nel passato senza fissare gli obiettivi”. Ha detto il ministro per la Protezione civile e le politiche del mare, Nello Musumeci, a margine di un convegno.
Poi ha aggiunto: “In Italia c’è un problema di prevenzione e durerà ancora per diversi anni, perché dobbiamo recuperare 80 annidi arretrato. È mancata la programmazione e la ricognizione delle vulnerabilità, inutile farci illusioni: non sono interventi che si realizzano in un anno o in due anni soprattutto con le procedure attuali e che rallentano tantissimo il raggiungimento degli obiettivi. Siamo fermamente convinti che la vulnerabilità del territorio nazionale e il cambiamento climatico ci indurranno ad affrontare dure prove”.
“Abbiamo costituito una cabina di regia, si insedierà nelle prossime ore alla luce della nomina del commissario straordinario – ha detto Musumeci – Dobbiamo capire quante opere sono state avviate sul fronte della siccità. Modificare le procedure è un lavoraccio, però l’importante è avere iniziato questo processo. In Emilia-Romagna è accaduto quello che è successo, se pure con dimensioni diverse, nell’isola di Ischia”.