Gara per impianti pubblicitari |Cga conferma la sospensione

Gara per impianti pubblicitari |Cga conferma la sospensione

L’AS.P.ES, che ha presentato il ricorso, preannuncia nuove azioni "tendenti - si legge in una nota - a denunciare il comportamento dell'amministrazione".

affissioni
di
4 min di lettura

CATANIA – Tensione ancora alta nel settore delle affissioni pubblicitarie. Già in passato, dopo i provvedimenti del Comune (LINK), erano intervenuti la AS.P.ES., che raggruppa le principali imprese pubblicitarie del Meridione (LINK) e la Job Creation (LINK).

La  AS.P.ES. ha diffuso una nuova nota, nella quale spiega che “in data 2/8/2017 il Consiglio Giustizia Amministrativa della Sicilia ha confermato l’ordinanza del T.A.R. (n. 334/2017) di Catania che in data 25/5/2017 aveva sospeso le procedure di gara indette dall’amministrazione comunale relative all’assegnazione delle concessioni seiennali per la gestione degli spazi pubblicitari su suolo pubblico cittadino. I giudici amministrativi hanno ritenuto di sospendere l’efficacia di dette gare ritenendo meritorie di attenzione le contestazioni mosse dalla scrivente associazione in ordine a possibili “…violazioni dei principi comunitari sulla concorrenza …”. L’attività giudiziaria continuerà al T.A.R. Catania sul merito nel prossimo mese di dicembre”.

AS.P.ES. sottolinea di aver “contestato al Comune di avere indetto delle procedure di gara inusuali, contrarie alle previsioni del codice degli appalti ed alle norme sulla concorrenza. La sottoscritta – ha scritto il gruppo pubblicitario – ritiene che i gravi errori contenuti nelle norme di gara hanno determinato: l’assegnazione dei lotti di gara a ditte che hanno formulato bassissimi percentuali d’incremento contestualmente all’esclusione di altre che avevano offerto incrementi maggiori; l’esclusione di offerte valide in presenza di lotti vuoti; una situazione di vantaggio per le grosse imprese in danno delle piccole in quanto le prime, avendo la possibilità di presentare più fidejussioni, hanno potuto partecipare a più lotti rispetto alle altre”.

Ma non basta, AS.P.ES. sottolinea di aver “contestato il capitolato di gara che prevede la fornitura al comune di circa Euro 11.000.000 (valore stimato) di impianti pubblicitari, senza che fosse stabilito un capitolato tecnico e quindi con materiali indeterminati e senza prevedere le modalità di controllo da parte di una direzione lavori e di collaudatori nominati dall’amministrazione. Da una lettura del ricorso che si allega in copia sembra che sia stata apprestata una maggiore difesa degli interessi comunali più dalla scrivente associazione – e dalle altre che ditte che hanno impugnato gli atti di gara – che non dall’amministrazione comunale che nel corso del giudizio si è impegnata oltre modo per delegittimare il diritto a ricorrere di società che da decenni operano nel territorio nel Comune di Catania e con la loro opera hanno contribuito a determinare lo sviluppo ed il successo del primo mezzo di comunicazione a servizio delle imprese cittadine”.

Secondo AS.P.ES. se la gestione delle affisioni “venisse avviata nel rispetto delle regole, farebbe incassare al comune parecchi milioni di euro di canone in impianti, canone ed imposte. Il Consiglio di Giustizia amministrativa ha anche censurato i provvedimenti di rimozione con i quali l’amministrazione comunale ha disatteso l’art. 61 del regolamento, approvato nel 2016 dal Consiglio Comunale, che prevede che i vecchi impianti pubblicitari potevano essere mantenuti “per il tempo necessario all’espletamento delle procedure di gara”.

“Incomprensibilmente – si legge ancora nella nota – in spregio alla volontà del Consiglio comunale, prima della definitiva aggiudicazione delle gare, l’amministrazione ha notificato di voler rimuovere tutti i manufatti delle imprese ed ha iniziato la ricopertura di centinaia di impianti pubblicitari. Ciò ha dato luogo ad un contenzioso tra l’amministrazione e le imprese che hanno subito sanzioni che (secondo il provvedimento del Giudice amministrativo) sono illegittime. La scrivente fa notare che se da un lato si moltiplicheranno le azioni risarcitorie (di importi non indifferenti) dall’altro non potrà passare inosservata la perdita per l’Erario comunale delle imposte a causa di una inspiegabile azione amministrativa che ha portato, nelle more dell’aggiudicazione delle nuove procedure di gara, al mancato rinnovo delle vecchie autorizzazioni ed all’avvio di centinaia di verbalizzazioni illegittime”.

E ancora: “Di certo – si legge nella nota –  a seguito dei provvedimenti immotivati –oggi sospesi dal C.G.A.R. Sicilia – assunti dall’amministrazione catanese decine di operatori del settore sono rimasti senza lavoro e ciò è anche un danno sociale. Un’amministrazione aperta al dialogo con le imprese avrebbe sicuramente evitato tutti questi danni che sono stati cagionati sia alle imprese che all’amministrazione. L’AS.P.ES. denuncia che la grave contraddizione determinata dall’attuale azione dell’amministrazione comunale che non ha esitato ad usare i modi più duri per colpire alcune imprese (nostre associate) azzerando la loro presenza nel suolo pubblico catanese, mentre ha consentito e consente il mantenimento nel territorio comunale di migliaia d’impianti collocati in siti contrari a norme di legge (codice della strada) e/o di regolamento e/o del piano generale degli impianti, privi di autorizzazione e/o per i quali non vengono pagate imposte per importi rilevanti”.

L’AS.P.ES. conclude la nota preannunciando “nuove azioni tendenti a denunciare il comportamento incompressibile e non più giustificabile di un’amministrazione, quella catanese, che da una parte ha perseguito in modo aspro imprese che operavano nel territorio da decenni rispettando i provvedimenti comunali e pagando le imposte e dall’altra parte per anni ha lasciato proliferare l’abusivismo”.

 

 

Partecipa al dibattito: commenta questo articolo

Segui LiveSicilia sui social


Ricevi le nostre ultime notizie da Google News: clicca su SEGUICI, poi nella nuova schermata clicca sul pulsante con la stella!
SEGUICI