PALERMO – Li hanno convocati a partire da stamattina. Quasi tutti, però. Partono da oggi i contratti per “Garanzia giovani”, il progetto finanziato con fondi ministeriali che permetterà di riassorbire i 1.753 lavoratori degli sportelli multifunzionali per tre mesi. Dal progetto, che dovrebbe fornire attività di orientamento, supporto, apprendistato agli under 30 siciliani, sono stati però esclusi circa 500 nomi inseriti nella graduatoria presente sul sito del Ciapi. E c’è già una polemica: una ventina di loro, che ha dato mandato all’avvocato Massimiliano Mangano di tutelarli, ritiene di essere stato esclusa per ritorsione.
Il progetto è stato finanziato con 15 milioni targati Roma. Sulla carta avrebbe dovuto dare lavoro a 283 addetti di segreteria, 365 impiegati amministrativi, 1.382 addetti all’erogazione delle attività di orientamento e 35 “responsabili dei processi” (i direttori, insomma). I candidati hanno partecipato a una selezione il 16 e il 17 ottobre, in base alla quale alla fine dell’autunno è stata pubblicata una graduatoria con 1.854 nomi. L’elenco dei convocati, consultabile sul sito del Ciapi di Priolo, contiene però molte persone in meno.
Il motivo, stando agli esclusi, sarebbe appunto la ritorsione. E per raccontarla è necessario fare un passo indietro. Tornare cioè alla primavera di quest’anno, quando è scaduto il contratto a tempo determinato che ha permesso di riassorbire i lavoratori rimasti fuori dagli enti di formazione: a quel punto, un centinaio di dipendenti ha scritto una lettera al Ciapi di Priolo contestando la conclusione del rapporto di lavoro, sostenendo di avere il diritto ad essere stabilizzati e chiedendo quindi “il riconoscimento del rapporto di lavoro a tempo indeterminato e la immediata reintegrazione nel posto di lavoro con il pagamento di tutte le retribuzioni maturate dalla data di assunzione a quella di effettiva reintegrazione”. Per l’avvocato Mangano, che oggi ha inviato una diffida all’ente presieduto da Egidio Ortisi (che LiveSicilia ha cercato senza successo di contattare), i due fatti sono collegati, anche se una motivazione esplicita non c’è: “Nei giorni scorsi – scrive Mangano – in via del tutto informale, si è diffusa la notizia che il Ciapi avrebbe predisposto una sorta di black list con l’indicazione dei nominativi di coloro che, come gli scriventi, con lettere dell’agosto 2014, hanno contestato la nullità del termine apposto al precedente contratto a tempo determinato stipulato con il Ciapi di Priolo con termine iniziale 22 ottobre 2013 fino al 22 aprile 2014”.