Edilizia, commercio di prodotti alimentari e riparazioni di auto sono i settori dove si evade di più il fisco in Sicilia. Edilizia, agricoltura e alimentare quelli dove si registra la maggiore diffusione del lavoro nero. Sono alcuni dati del report 2010 presentato dalla Guardia di Finanza alla caserma Cangialosi di Palermo. “Possiamo dire con grande soddisfazione che in Sicilia – ha spiegato il generale Domenico Achille, comandante regionale delle fiamme gialle – sono stati eseguiti il 7,5 per cento dei controlli di tutto il territorio nazionale. E’ un motivo di vanto e, nello stesso tempo, il punto di partenza per il lavoro del 2011”. Nel 2010 sono stati eseguiti 8400 controlli nel corso dei quali i finanzieri hanno riscontrato 1092 violazioni, arrestato ventidue persone, scovato un miliardo e duecento milioni di euro non dichiarati e 217 milioni di Iva evasa. Le fiamme gialle hanno denunciato 887 evasori, di cui 799 totalmente sconosciuti al fisco che nel 2010 non hanno dichiarato 597 milioni di euro. Altro settore di intervento è stato il contrasto al lavoro nero, alimentato dall’immigrazione clandestina. I controlli, aumentati del 65 per cento rispetto al 2009, hanno consentito di smascherare un diffuso fenomeno di caporalato: 1554 persone sono state sorprese a lavorare senza alcuna garanzia contrattuale. “Sono tre i pilastri programmatici del nostro impegno per il futuro – ha aggiunto Achille – Incrementeremo gli sforzi per scoprire le ricchezze sottratte alle casse pubbliche, potenzieremo il contrasto alle truffe sui finanziamenti pubblici, rafforzeremo l’attività di prevenzione e repressione della criminalità economico-finanziaria e dei traffici illeciti per garantire i risparmiatori e scongiurare l’ingresso di capitali illeciti nel tessuto produttivo”.
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