GELA (CALTANISSETTA) – I sindaci di 10 comuni del comprensorio gelese, tra cui Caltanissetta, Licata, Vittoria e Piazza Armerina, si sono riuniti, oggi, nel municipio di Gela, con Cgil, Cisl e Uil e i sindacati di commercianti e artigiani, per valutare i pesanti riflessi della crisi del petrolchimico dell’Eni sul territorio e concordare iniziative politiche e azioni di lotta unitarie. Al termine dell’incontro hanno redatto una lettera-appello che è stata inviata al Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, al premier, Matteo Renzi, e al governatore della Sicilia, Rosario Crocetta, chiedendone l’autorevole intervento “al fine di evitare – scrivono – la morte di un comprensorio di 250 mila abitanti”. Nella lettera parlano di una città che “è bloccata da 90 ore, con lavoratori, disoccupati e interi nuclei familiari in strada”.
Dicono che “l’emergenza è visibile” e che le istituzioni alle quali si rivolgono “devono intervenire presto, considerato che il fattore tempo non è una variabile indipendente”. Suonano non un campanello ma una sirena d’allarme facendo rilevare che “il dramma sociale che sta attraversando il comprensorio di Gela ha raggiunto una fase ingovernabile che preoccupa noi tutti”. Sindaci e organizzazioni sindacali del centro-sud dell’Isola concludono la loro lettera chiedendo “misure straordinarie e derogatorie” capaci di affrontare la profonda crisi occupazionale e produttiva “attraverso ammortizzatori sociali straordinari; strumenti urgenti per la sospensione degli oneri fiscali a carico dei lavoratori e degli operatori economici; procedure prioritarie per il rilascio delle autorizzazioni dei progetti industriali e di bonifica sia in ambito regionale che nazionale; apertura di un tavolo di concertazione con il governo”.
Nel pomeriggio, vertice a Palermo, dal presidente della Regione, che ha convocato un tavolo di lavoro sulla “vertenza Gela”. Domani, il sindaco Messinese, a Roma, si confronterà con i tecnici del ministero per lo Sviluppo economico sulla bozza modificata dell’accordo di programma, che va definito al più presto per sbloccare molti cantieri e tracciare le linee di ripresa e di sviluppo per Gela.