PALERMO – “Privatizzare la Gesap era ormai una necessità, che farà il bene dell’aeroporto di Palermo e al territorio. Abbiamo evitato le speculazioni”. A dirlo è Alessandro Albanese, presidente di Confindustria Palermo e vicepresidente della Camera di commercio, che commenta così il via libera del cda della società che gestisce lo scalo all’individuazione, mediante bando, di un advisor cui spetterà quantificare il valore a cui vendere le azioni. E tra queste ci sono anche quelle di Confindustria che, con il suo 0,66 per cento, è il privato più rappresentativo.
Presidente Albanese, quanto è importante l’avvio del processo di privatizzazione?
“E’ enormemente importante, non solo per il bene dell’aeroporto e dei passeggeri ma soprattutto per il bene del territorio. Lo scalo, per crescere, ha bisogno di investimenti cospicui, forti, e anche di mettersi in rete con gli operatori internazionali. E con il problema di crisi degli enti locali, le cui risorse sono sempre più scarse e che oggi faticano anche a garantire i servizi essenziali, l’investimento cospicuo sull’aeroporto diventa impensabile per comuni, province o camere di commercio. Era necessaria la privatizzazione, sulla falsa riga di quanto fatto da altri grandi scali”.
Confindustria da tempo chiedeva di avviare la privatizzazione…
“Noi lo chiedevamo da quattro o cinque anni, ora tutti lo hanno accettato sia per l’esiguità di risorse sia grazie alle nuove governance del Comune e della Provincia che avranno introiti di rilievo”.
Quanto è appetibile l’aeroporto di Punta Raisi?
“Lo scalo di Palermo è strategico per il Mediterraneo, e lo diventa ancor di più in base a quello che si vuol fare. Oggi vive essenzialmente sulle tratte per Roma e Milano, ma penso si possa fare qualcosa di diverso: si può fare la programmazione sul turismo di tutta la Sicilia occidentale. La Sicilia vive di questo e più l’aeroporto funziona, più turisti vengono a visitare i nostri beni artistici e ambientali. Serve una grande operazione di marketing con i vettori internazionali”.
Come si procederà adesso?
“Il cda ha comunicato all’assemblea dei soci di aver avviato la gara per l’advisor che stabilirà il prezzo e poi si potrà procedere alla vendita delle quote. Su questo si è innescato, dal punto di vista etico e istituzionale, un apprezzabile meccanismo che prevede di vendere anche le azioni dei privati allo stesso prezzo con cui venderanno i soci pubblici. Una volta fatta la gara, insomma, l’acquirente avrà l’obbligo di comprare anche le quote dei privati che vorranno vendere: così si sgombera il campo da possibili sospetti di speculazioni”.
Confindustria venderà le sue quote?
“Confindustria ha auspicato questo meccanismo e aderirà, potevamo vendere prima ma così faremo un’operazione etica. Il nostro orientamento è di vendere le nostre quote insieme al pubblico, allo stesso prezzo e alle stesse condizioni. Finalmente l’aeroporto si doterà di una linfa vitale per gli investimenti”.
L’aeroporto di Palermo può fare gola agli imprenditori, secondo lei?
“Ci aspettiamo l’interesse di investitori internazionali, parliamo di uno scalo che può essere proiettato su cinque milioni di passeggeri. Il prezzo lo stabilirà l’advisor anche in base agli andamenti di mercato”.
Il Comune di Palermo ha annunciato però che manterrà una sua quota in Gesap…
“La legge sulla privatizzazione impone il mantenimento di un 10 per cento complessivo di azioni in mano al pubblico, vedremo come Comune, Provincia e Camera di commercio si muoveranno. La Camera di commercio, di cui sono vicepresidente, non vorrà mantenere quote. Va fatto comunque un plauso al commissario della Provincia Domenico Tucci e al sindaco Leoluca Orlando per quanto fatto, ma soprattutto a Roberto Helg, il presidente della Camera di commercio, che ha voluto portare avanti questo processo. Era necessaria la privatizzazione, non parliamo mica di acqua o rifiuti”.
L’estate scorsa però c’era stata più di una polemica, proprio sulla privatizzazione.
“Sì, c’è stata qualche incomprensione ma poi si è tutto chiarito. Il sindaco Orlando ha mantenuto i suoi impegni sulla tempistica, è stata un’ottima operazione complessiva per il nostro territorio di cui vivono le imprese della nostra città e della nostra provincia. Esportiamo poco, pertanto più persone vengono e meglio è”.
Quindi nessuna speculazione?
“Nessuna speculazione, assolutamente. L’acquirente sarà obbligato a comprare le quote dei privati che vorranno vendere, si eviteranno qualsiasi tipo di accordi presi prima o dopo. Il cda e il direttore generale hanno fatto un’ottima operazione per sgombrare ogni possibile retro-pensiero”.