Tra qualche giorno il corpo di Gheorge Regalie tornerà in Romania, dalla sua famiglia. Regalie aveva solo 22 anni quando all’alba del 3 gennaio si è impiccato ad un albero con i lacci delle sue scarpe, nei pressi di palazzo dei Normanni, non lontano dalla Questura. Regalie lavorava in un panificio di Santa Cristina Gela, nel palermitano. La sera del 31 dicembre i suoi amici raccontano che a Palermo, nel bar dove spesso giocava alle slot alla fine della sua giornata di lavoro, avrebbe subito una grossa perdita: mille euro, l’intero ammontare del suo stipendio. A Santa Cristina Gela quella sera è tornato con il datore di lavoro, raggiunto da una telefonata del ragazzo.
Ma il giorno dopo Regalie ci riprova, con i soldi che avrebbe rubato ad un connazionale che viveva con lui nel paese di provincia. Ancora quattrocento euro, giocati nel tentativo di recuperare almeno in parte lo stipendio, ma andati perduti. Poi il suicidio dovuto forse al rimorso: “Aveva un solo pensiero: la sua famiglia in patria”, è la testimonianza di uno degli amici, riportata da “Repubblica”. Sul caso la procura di Palermo ha aperto un fascicolo che ancora non è stato archiviato. Si attendono i risultati della polizia scientifica, mentre continuano ad indagare gli agenti del commissario Oreto-Stazione e il magistrato Annamaria Picozzi.
La salma di Regalie si trova adesso nel reparto di medicina legale del Policlinico di Palermo, ma presto sarà trasportata in Romania. A richiedere il corpo del ragazzo è stata la madre, due giorni dopo la sua morte, avviando le pratiche attraverso il consolato romeno. Il padre di Regalie si trova invece in carcere, mentre il giovane non aveva precedenti. Dicono di lui che prima che cadesse nel vizio del gioco fosse un “ragazzo a posto”: ogni mese, puntualmente, inviava del denaro alla sua famiglia.