Trapani, in carcere per spaccio: 29enne si toglie la vita in cella

Trapani, in carcere per spaccio: 29enne si toglie la vita nella sua cella

Lo rende noto Gennarino De Fazio, segretario Uilpa polizia penitenziaria
L'EMERGENZA
di
2 min di lettura

TRAPANI – Un tunisino di 30 anni non ancora compiuti, accusato di spaccio di droga, affetto da patologie psichiche, si è impiccato ieri sera nella sua cella nella casa circondariale di Trapani. A nulla sono valsi i soccorsi della Polizia penitenziaria e dei sanitari.

Lo rende noto Gennarino De Fazio, segretario generale della Uilpa polizia penitenziaria. Sale così a 44 (più uno ammesso al lavoro all’esterno e un altro in una Rems) la tragica conta dei detenuti che si sono tolti la vita dall’inizio dell’anno, cui bisogna aggiungere 3 operatori.

La Uilpa polizia penitenziaria: “Mattanza senza fine”

“Una mattanza senza fine, mentre il ministro della giustizia, Carlo Nordio, e il governo Meloni – aggiunge De Fazio – continuano a pestare l’acqua nel mortaio annunciando provvedimenti, per lo più triti e ritriti, di sicura inefficacia”.

A Trapani ci sono 524 reclusi su 497 posti disponibili, mentre gli operatori di polizia penitenziaria assegnati sono 260, quando ne servirebbero almeno 417, con un deficit di oltre il 35%, – aggiunge il segretario della Uilpa – tanto che capita che un solo agente debba occuparsi, per esempio, di sorvegliare a vista ben 4 detenuti contemporaneamente”.

Interrogazione del PD

“Nella giornata di ieri un detenuto si è tolto la vita all’interno della Casa Circondariale “Pietro Cerulli” di Trapani, mettendo ancora una volta, e tragicamente, in evidenza il dramma della detenzione in Italia”. Lo denuncia una nota congiunta di Debora Serracchiani, responsabile nazionale Giustizia del PD, e Giovanna Iacono deputata Dem del collegio di Trapani.

Presenteremo un’interrogazione parlamentare al ministro della Giustizia, Carlo Nordio, in merito a questa ultima tragedia per chiedere conto della gestione di quella che è divenuta ormai una vera e propria emergenza suicidi nelle carceri italiane, e in particolare nella struttura trapanese. Chiederemo al ministro di chiarire quali misure di prevenzione siano state adottate nella Casa circondariale di Trapani dopo i precedenti casi di tentativi di suicidio e di autolesionismo e cosa intende fare rispetto all’inadeguatezza di quei luoghi ormai sempre più invivibili e a rischio collasso”.

Abbiamo chiesto più volte al governo di farsi carico di misure straordinarie e di investimenti concreti per fermare l’emergenza carceraria in Italia, e per tutelare la vita e la dignità delle persone detenute. Non possiamo più tollerare – concludono – che le carceri continuino a essere dei luoghi di morte e di disperazione e in cui i diritti della persona vengono quotidianamente mortificati e annullati”.

SEGUI LE NOTIZIE DELLA PROVINCIA DI TRAPANI


Partecipa al dibattito: commenta questo articolo

Segui LiveSicilia sui social


Ricevi le nostre ultime notizie da Google News: clicca su SEGUICI, poi nella nuova schermata clicca sul pulsante con la stella!
SEGUICI