PALERMO – Faustino Giacchetto va ai domiciliari e Francesco Riggio torna libero. Lo ha deciso il giudice per le indagini preliminari Luigi Petrucci su istanza degli avvocati Giovanni Di Benedetto e Fabrizio Biondo per Giacchetto, Nino e Sal Mormino per Riggio.
Si sono affievolite le esigenze cautelari per il manager della pubblicità e l’ex presidente del Ciapi di Palermo, considerati rispettivamente la mente e una pedina decisiva del sistema attraverso cui sarebbero state gestite in maniera illecita le casse dell’ente di Formazione palermitano.
Il ragionamento dei legali parte dalla recente decisione del giudice che aveva scarcerato tutti gli indagati per decorrenza dei termini di custodia cautelare. Giacchetto e Riggio erano gli unici esclusi dal provvedimento perché a loro, oltre a ai reati di corruzione, truffa e falso in atto pubblico, viene contestato di essere i promotori dell’associazione per delinquere.
Il Ciapi di Palermo e’ ormai un ente affidato ad un commissario liquidatore. Sono passati più di tre mesi dall’arresto. E il materiale probatorio e’ in mano ai finanzieri tanto che i pm avevano chiesto, senza successo, che gli indagati venissero processati con il rito immediato. Questi i motivi per cui, hanno sostenuto i legali, non era più necessario mantenere le custodie cautelari. Giacchetto va ai domiciliari. Riggio e’ libero con il solo divieto di contrattare con la pubblica amministrazione.