CATANIA – Nell’epoca in cui basta un hashtag a scatenare una notizia, l’Assostampa di Catania ha discusso di diritti e doveri dell’informazione targati 2.0, con una conferenza molto partecipata che ha tentato di sbrogliare la “matassa internet”. “Il web: maneggiare con cura, diritti e doveri dell’informazione su internet”, questo il titolo del meeting che all’Hotel Nettuno di Catania ha visto dibattere ieri, il vice questore Marcello La Bella, dirigente della Polizia postale di Catania e l’avvocato penalista Attilio Floresta che sono stati coordinati dal segretario provinciale dell’Assostampa di Catania, Daniele Lo Porto. Il mondo dell’informazione è ormai legato in maniera inscindibile all’online, che si pone oggi come mezzo di comunicazione sempre più utilizzato.
Di conseguenza è difficile individuare e, addirittura, catalogare i soggetti che fanno informazione su internet. Dalla fruizione dei servizi, mail, chat, ftp, alla diffusione vera e propria della notizia: internet è un mondo senza confini e senza una adeguata legislazione. “Quando si parla di siti bisogna andare al di là dei confini geopolitici che siamo abituati a considerare – ha sottolineato il vice questore La Bella -. I server sono, infatti, quasi tutti negli Stati Uniti e per agire la Polizia postale di Catania ha instaurato un protocollo di lavoro con siti e network americani per chiedere informazioni”. Quando si scrive un articolo su internet, questo rimbalza in tutto il mondo: “Ci confrontiamo frequentemente con articoli non veritieri o diffamazioni – ha aggiunto La Bella – e ci scontriamo con la realtà degli Stati Uniti, dove la diffamazione come reato penale non è previsto e troviamo un muro quando chiediamo di avere dati che ci permettano di identificare l’autore dello scritto”.
Un sistema da rivedere nel suo complesso che deve avere alla base responsabilità e preparazione. L’avvocato Attilio Floresta ha sottolineato la grande difficoltà di disciplinare la materia per l’assenza di una legge specifica e ha evidenziato alcuni passaggi importanti per evitare problemi: “la veridicità della notizia, la pertinenza, l’interesse pubblico e la continenza della stessa”. La diffamazione resta il reato che ricorre più spesso anche online, ma è abbastanza difficile da perseguire per l’assenza appunto di una disciplina specifica. All’incontro hanno partecipato anche il segretario regionale dell’Assostampa, Alberto Cicero, il consigliere nazionale dell’Ordine dei giornalisti Giuseppe Vecchio, il segretario regionale dell’Ordine dei giornalisti Concetto Mannisi e il consigliere regionale Giuseppe Lazzaro Danzuso il vice presidente del Consiglio regionale dell’Assostampa, Paolino Licciardello, e il componente della Giunta esecutiva del sindacato dei giornalisti, Giuseppe Petralia.
“Visto il successo di partecipazione, tra i presenti molti studenti universitari, e l’interesse suscitato – ha dichiarato Daniele Lo Porto – insieme ai colleghi della segreteria provinciale abbiamo deciso di dare continuità a questo tipo di incontri, affrontando di volta in volta le tematiche di maggior attualità per gli operatori dell’informazione e nell’interesse dei fruitori”.