PALERMO – Tre sindaci eletti e un Comune che manca il quorum e quindi resterà commissariato. Eccolo il bilancio di queste Amministrative per i quattro centri della provincia di Palermo chiamati al voto, ossia Montelepre, Terrasini, Alia e San Cipirello. Un test elettorale atteso, soprattutto a livello locale, e che non ha mancato di riservare sorprese anche se si tratta pur sempre di elezioni dal carattere civico in cui gli schieramenti classici lasciano il posto a coalizioni assai variegate.
Partiamo dal centro più grande, ossia Terrasini, dove il sindaco uscente Giosué Maniaci viene confermato con percentuali sopra l’80%: un risultato quasi “bulgaro” per il primo cittadino che era sostenuto da un fronte ampio che andava da Italia Viva a settori moderati, passando per pezzi minoritari del Partito Democratico. E proprio in casa dem si era registrata la polemica più ruvida con il circolo locale e la segreteria provinciale schierati con lo sfidante Giuseppe Caponetti, in polemica con alcuni esponenti della segreteria regionale: uno scontro a tutto campo, fatto di polemiche e accuse reciproche, che però vede il Pd locale eleggere tre consiglieri su 16 nonostante l’appoggio al candidato sindaco perdente.
A Montelepre vince al secondo tentativo Giuseppe Terranova, funzionario regionale appoggiato da una coalizione civica, che batte l’uscente Maria Rita Crisci in quota Pd, Antonino Plano arrivato terzo e l’insegnante Beniamino Gaglio.
Torna alla normalità Alia, visto che dopo il commissariamento il Comune avrà nuovamente un sindaco: si tratta di Antonino Guccione, di professione medico, che ha avuto la meglio sull’ex primo cittadino Francesco Todaro. Quest’ultimo era stato a rischio esclusione per vizi di forma, salvo poi rimanere in pista; non è bastato però per vincere. Chi invece rimane sotto guida commissariale è San Cipirello dove correva un’unica candidata, Vincenza Romina Lupo: l’affluenza però non è arrivata al 50% e, per legge, non viene dichiarato alcun vincitore.