Perchè la Regione non interviene seriamente sulle linee aeree per garantire a chi vive e abita in Sicilia di potere raggiungere le altre città comodamente. Siamo anche noi italiani questo governo regionale come tutti gli altri si è dimostrato incapace di garantire a noi tutti siciliani la continuità territoriale. Che venga un Presidente della Regione più capace a far rispettare le ns esigenze senza dovere elemosinare ma pretenderle dal Governo Nazionale.


A pochi metri dalla Sede del Comune, un tempo casa dei cittadini onesti di Palermo e delle rispettabili istituzioni cittadini e, si consuma quotidianamente lo “stupro” dei diritti della comunità tra sporcizia,degrado,abusi,violazione degli spazi pubblici,sopraffazione in nome della creazione di una “zona franca” della città senza regole né leggi ostaggio di criminali ,violenti grandi e piccoli. Quando le istituzioni perdono il senso della “civica vergogna” è il fallimento to di una intera civiltà
Troppo comodo piangere dopo. Ma questo è un sentimento dei cittadini. Chi amministra non può venire a scusarsi, deve agire. Chi amministra deve dare esempi di governo del territorio. Il centro storico è una passerella di illegalità, ambulanti, motorini dentro le zone pedonali, mercatini improvvisati, abusivi, gente che spaccia, il caos totale. Il tutto sempre sotto gli occhi di vigili assenti, distratti e menefreghisti. Occorre dare segnali di gestione, evitare che le strade si trasformino in suk, bloccare gli abusi, colpire l’illegalità. E cosa fa questo sindaco? ci dice che non possono pagare gli straordinari (come se facessero l’ordinario), e che occorre cambiare mentalità. Probabilmente qualcuno dovrebbe spiegargli che il sindaco è lui, non altri. Oppure c’è da pensare che tutto ciò è comodo, così poi si vengono a fare le lamentazioni e si chiede consenso.
Ha vuto il coraggio di partecipare consapevole. Mentre altri politici che vivono a Palermo e si occupano di politcia da decenni come Cuffaro, Cracolici, Miccichè …….,scrivono, organizzano, mediano, mandano bacetti.