PALERMO – Era una delle bettole di Ballarò utilizzate per gli incontri con i clienti. Ad accertarlo sono stati gli uomini della squadra mobile che al termine di un’indagine sul fronte della prostituzione in città hanno fatto scattare il sequestro dell’immobile che si trova nel cuore dell’Albergheria.
A pochi metri dal popolarissimo mercato cittadino, sono state sei le donne trovate nell’abitazione, oltre ad un uomo che era già stato indagato per favoreggiamento dell’immigrazione clandestina: la squadra mobile di Agrigento, quattro anni fa, lo aveva arrestato perché presunto scafista.
Oggi l’uomo finisce nuovamente nei guai, così come le sei nigeriane che in quella casa si prostituivano. Erano tutte sprovviste del permesso di soggiorno. La polizia le identificate e dispoto per loro l’espulsione dal territorio nazionale. L’appartamento era stato loro affittato da un pregiudicato palermitano che ogni mese si recava sul posto per riscuotere l’affitto. L’abitazione è stata sequestrata e per l’uomo è scattata la denuncia.
Una realtà che emerge ancora una volta tra le palazzine e i vicoli di Ballarò, da anni ormai, terreno fertile per giri di prostituzione e case d’appuntamento realizzate alla meno peggio. Le abitazioni, spesso fatiscenti, vengono prese in affitto – quasi sempre in nero – da gruppi di extracomunitari.
Spesso tra loro ci sono giovani nordafricane giunte a Palermo con la speranza e la promessa di una nuova vita e quindi di un lavoro dignitoso. Ma i sogni vengono infranti presto e si spengono all’interno di quelle quattro mura, dove – come in questo caso – a farla da padrone sono il degrado e lo sfruttamento.