Gli agenti di polizia non hanno responsabilità nella morte di Pasquale Ferrara e Giuseppe Giuffrida. A stabilirlo è una perizia tecnica disposta dal gip del tribunale di Palermo, su richiesta del pm Anna Maria Picozzi. Un elemento decisivo che porterà, con ogni probabilità, all’archiviazione dell’inchiesta aperta contro due agenti di polizia e contro il conducente della Fiat Punto, l’auto contro la quale i due giovani si sono scontrati perdendo la vita. La vicenda risale al 2 ottobre scorso e, allora, scatenò le ire della gente del quartiere Albergheria di Palermo che accusavano i poliziotti di aver indotto alla morte i due giovani. Scritte sui muri contro la polizia e incendi di cassonetti si sono susseguiti per giorni. Oggi arriva una parola certa.
I due giovani erano usciti con lo scooter del padre di Pasquale Ferrara, non avendo però l’età per portarlo. Mentre camminavano sono stati intercettati da un volante a cui era stato segnalato il furto di una moto. I due si sono dati alla fuga immettendosi, contromano, in viale Regione Siciliana, la circonvallazione di Palermo. E lì sono morti scontrandosi contro l’auto che procedeva nella direzione corretta.
I periti, due medici legali e due ingegneri, in base all’esame autoptico e ai rilievi della dinamica dello scontro, hanno escluso che lo scooter – che procedeva a circa 80 chilometri orari – sia stato spinto dalla volante della polizia e che Giuffrida sia stato investito da una seconda volante accorsa in rinforzo. L’auto della polizia, infatti, secondo la perizia, si trovava sulla corsia preferenziale, a circa 60 metri dallo scooter. Le ferite riportate dai due ragazzi, inoltre, risultano causate dallo scontro fra la moto e l’auto.