PALERMO – “I palermitani si vergogneranno di questo consiglio comunale, la seduta di oggi è stata uno spreco da almeno diecimila euro”. A dirlo, in una ‘testa’ Sala delle Lapidi, è stato stamane il capogruppo del Cantiere popolare Felice Bruscia: una dichiarazione che dà l’idea del nervosismo che oggi ha percorso i corridoi di Palazzo delle Aquile.
La seduta del consiglio, infatti, si annunciava assai importante: si doveva svolgere il primo question time della storia di piazza Pretoria. Una sorta di botta e risposta tra consiglieri e assessori annunciato, lo scorso 9 gennaio, dal sindaco Leoluca Orlando in persona proprio in quell’Aula. Peccato, però, che in Aula di assessori non ce ne fosse nemmeno uno e che i quesiti presentati fossero ben pochi.
Una situazione al limite dell’assurdo che prima ha portato a un rinvio dell’inizio della seduta e poi alla bagarre in Aula. “E’ una vergogna – ha tuonato Fabrizio Ferrara – siamo stati convocati per gli atti ispettivi e il question time e non ci sono né assessori, né uffici”. Un’invettiva che ha fatto il paio con quelle di molti colleghi delle opposizioni. “Facendo qualche rapido calcolo – ha detto Bruscia – tra i gettoni di presenza di 33 consiglieri e le spese sostenute per impiegati, vigili urbani e corrente elettrica, questa seduta costerà ai palermitani qualcosa come diecimila euro. E’ una vergogna, i cittadini si convinceranno che stiamo rubando i loro soldi. La convocazione è del 26 aprile, gli assessori sono assenti”. “La colpa è da attribuire all’assenza degli assessori che poco rispettosi del consiglio comunale non si sono presentati in Aula – ha attaccato il capogruppo del Pdl Giulio Tantillo – attendiamo di sapere quali siano stati gli impegni inderogabili tali da non presentarsi. Il Sindaco prenda atto dell’accaduto e trovi il giusto rimedio. Non vogliamo fare polemica, ma le sedute che non producono sono un danno per la città e per il prestigio del consiglio”.
Negli effetti, la convocazione parlava di atti ispettivi e question time: il termine ultimo, inizialmente, era previsto per il 2 maggio ma, quando ci si è resi conto che nessun consigliere aveva presentato alcunché, si è optato per una proroga al 7 maggio. Ma ieri gli assessori interessati hanno tutti annunciato la propria assenza, per i motivi più vari. “Probabilmente è stata una scelta infelice quella del nove maggio – ha provato a spiegare il vicepresidente Nadia Spallitta – un giorno dedicato alle commemorazioni nelle quali il sindaco e gli assessori sono stati impegnati”.
Ma l’imbarazzo era assai evidente. “Si è trattato di un autogol – ha ammesso il consigliere Idv Alberto Mangano – i colleghi hanno ragione. Forse bisognerebbe però concordare con gli uffici le modalità con cui svolgere da ora in poi il question time”. La polemica ha riguardato però anche il fatto che gli unici quesiti fossero quelli della maggioranza: “Una vergogna – ha commentato il capogruppo di Idv Aurelio Scavone – un fatto gravissimo, i quesiti presentati sono solo quelli del gruppo di maggioranza, è incredibile”. “Le opposizioni hanno presentato gli atti ispettivi – ha replicato il consigliere Pdl Alessandro Anello – che sono rimasti senza risposta da oltre un anno”.
La seduta, comunque, è stata anche l’occasione per commemorare, su proposta del capogruppo dell’Udc Giulio Cusumano, Peppino Impastato e Aldo Moro.