PALERMO – Figlio e allo stesso tempo nipote di due boss, Giuseppe e Domenico Farinella. Si tratta di uno dei giovanissimi malviventi finiti in manette oggi con l’accusa di di aggressione aggravata dall’uso di armi, dalla premeditazione e dalla circostanza da ostacolare la difesa privata. Nel suo mirino, insieme ai quattro complici con cui è stato arrestato, il titolare di un bar in Piazza Unità d’Italia.
Il nonno, di cui porta il nome, è lo storico capomafia di San Mauro Castelverde, il territorio nella provincia di Palermo compreso tra Castelbuono e Gangi, mentre il padre Domenico, 52enne, dopo una condanna definitiva a dodici anni per mafia era stato accusato, insieme al boss Santi Pullarà, dell’ l’omicidio di Antonio Cusimano, ragioniere e titolare di un’agenzia di assicurazioni. Cusimano fu ucciso a Castelbuono nel 1990, ma un anno fa, a fine febbraio del 2012, la corte di Cassazione ha annullato con rinvio la condanna di trent’anni inflitta dalla corte d’assise d’appello.
Il movente del delitto è sempre rimasto avvolto nel mistero, nonostante le ipotesi degli inquirenti che si basavano su un debito della vittima nei confronti di un uomo vicino a Farinella. Il presunto creditore, identificato e indagato inizialmente, però, è stato a suo tempo prosciolto. Nel 2003, invece, il figlio del capomafia di San Mauro Castelverde fu assolto nel processo per l’omicidio dell’imprenditore delle Madonie, Massimo Capomaccio.