Malamovida e turismo, i sogni deluxe di Gelsomino - Live Sicilia

Malamovida e turismo, i sogni deluxe di Gelsomino

Il nuovo assessore alle Attività produttive parla dei suoi progetti per Catania e dei problemi atavici dei mercati storici.

CATANIA – “Visto? Quella stanza è vuota. È tutto vuoto“. Giuseppe Gelsomino gira per le stanze dell’assessorato alle Attività produttive, in via di Sangiuliano, aprendo le porte per dimostrare che quello che dice è vero: non sono rimasti dipendenti e non c’entrano né le ferie né l’estate. “Sono tutti in pensione. Chi non è già in pensione, ci andrà entro l’anno e ha centinaia di giorni di ferie in arretrato da smaltire. Chi non andrà in pensione nel 2023, ci andrà tra il 2024 e il 2025. Qui possiamo chiudere”. Gelsomino ha voglia di fare. Assessore comunale in quota Prima l’Italia, cioè Matteo Salvini. Che in Sicilia si traduce con il monopolio leghista di Luca Sammartino e Valeria Sudano, di cui il componente della giunta è un fedelissimo.

Partiamo dalle voci politiche: è vero che Sammartino e Sudano hanno minacciato Salvini di uscire dalla Lega se lei non fosse diventato assessore? Si vocifera che Salvini preferisse qualcuno di più fedele, ma che di fronte ai due big delle preferenze siciliane abbia dovuto fare un passo indietro.
“Non credo che ci sia niente di vero. Penso che il ministro Salvini e l’onorevole Sammartino abbiano fatto un ragionamento politico: io sono da tempo in Prima l’Italia, ne sono stato il capogruppo al Comune di Catania sin dal suo arrivo in aula consiliare. Siamo contenti di stare nella Lega e siamo convinti che il ministro Salvini potrà fare tanto per la Sicilia”.

Quindi non è vero che Salvini avrebbe preferito un leghista della prima ora, qualcuno di sincera fede salviniana. Un Fabio Cantarella, per esempio.
“Non lo so, non mi è neanche interessato. Io sono sempre rimasto a disposizione. Sarei rimasto anche un semplice consigliere comunale, ma ho accettato questa sfida bella e piena di difficoltà”.

Cominciamo dalle difficoltà.
“Il personale, lo possiamo scrivere a lettere cubitali”.

Quanti dipendenti ci sono in questo ufficio?
“Ne dovremmo avere 220, ne abbiamo una quarantina. Ma ci sono alcuni prestati da altre direzioni, altri che sono dislocati sui mercati storici. Anche il direttore è ad interim, questo è il disastro vero”.

E come si fa?
“È difficile. Questo assessorato non può restare ad aspettare. Questo assessorato è il motore economico della città, da qui parte tutto. Catania è una città commerciale”.

Qual è la soluzione?
“Io potrei lamentarmi, ma non è parte del mio carattere. Stiamo cercando di creare strumenti che ci aiutino a usare meglio il personale. Stiamo pensando di semplificare alcune procedure, facendole funzionare con autocertificazioni. In questo modo noi potremmo fare solo il controllo dei permessi, e non il rilascio. Che è una cosa che si auspica la città”.

Autocertificazioni di che tipo?
“Ci stiamo lavorando. Vedremo. Faccio un esempio: il suolo pubblico. Tu ristoratore o gestore di un locale paghi un geometra, un ingegnere, un professionista. Ti fai fare il progettino, la richiesta e poi noi, Comune, dobbiamo solo controllare”.

Cioè: io titolare di pub assumo un geometra, gli faccio fare un disegnino in cui mostro che sto occupando dieci metri quadrati di suolo pubblico, lo deposito in Comune e, da quel giorno, occupo il suolo pubblico?
“Purché tu rispetti le norme del codice della strada. Nella sicurezza che poi noi arriveremo coi controlli e rimuoveremo ogni abuso od ogni irregolarità”.

È una proposta che dovrà passare dal Consiglio comunale?
“No, la facciamo internamente in giunta”.

Se parliamo di Attività produttive e suolo pubblico, come non citare il regolamento sui dehors? Sono almeno dieci anni che si deve approvare.
“Ci stiamo lavorando. Io mi auguro che nel giro di sei mesi potremo portarlo in Consiglio”.

Mercati?
“Ci stiamo lavorando. Stiamo lavorando già sulla Fiera dei morti. Spero che entro metà luglio faremo il bando per la Fiera dei morti. E da fine luglio inizieremo a lavorare per il Natale, in modo da cercare di mettere più mercatini possibile in varie zone della città”.

Ok. Ma la riorganizzazione dei mercati storici? Da piazza Carlo Alberto alla Pescheria, intendo.
“Io penso che sia giusto dire alla città che c’è una legge che noi stiamo sottovalutando. Si chiama Bolkestein e prevede il riordino non solo delle concessioni per gli stabilimenti balneari, ma di tutto il suolo pubblico. Quindi chioschi, edicole, fiere… Se non sappiamo cosa succederà con l’applicazione della direttiva Bolkestein, qualunque lavoro rischia di essere prematuro. Possiamo investire tempo ed energie nell’immaginare la riorganizzazione dei mercati storici e dopo sei mesi è tutto da rifare”.

Rispetto ai mercati storici, soprattutto alla Fiera, c’è un enorme problema di abusivismo, licenze scadute, irregolarità amministrative…
“Lavorerò a un accordo di collaborazione con la Guardia di finanza di Catania, affinché ci sia un presidio fisso. Per esempio, via Luigi Rizzo: la strada dovrebbe essere libera, però è piena di abusivi, soprattutto di colore, che vendono solo merce contraffatta. A distanza di poche decine di metri, in corso Sicilia, i negozi vendono la stessa merce però originale”.

Dire che il problema di piazza Carlo Alberto sia la contraffazione in via Luigi Rizzo non le sembra un facile capro espiatorio?
“Non dico che sia il solo problema. Però le bancarelle di merce contraffatta non sono lì solo la mattina, ci sono tutto il giorno. Noi non abbiamo vigili urbani che possano controllare tutto, magari le Fiamme gialle ci aiutano…”.

E le licenze scadute, l’abusivismo commerciale, le irregolarità della Fiera? Per quelle che si fa?
“La dipendente che se ne occupava è andata in pensione”.

Quando sono arrivata mi ha mostrato le telefonate sul cellulare, per farmi vedere quanto presto fossero iniziate stamattina. Uno degli ultimi nomi era quello di un noto imprenditore catanese di Ognina. Il borghetto marinaro sta diventando un tema di dibattito ogni giorno di più: perfino la sponsorizzazione delle piazzette si dice che sia un modo per, di fatto, privatizzare pezzi di quella parte di città.
“Io sono dell’avviso che bisogni permettere alle attività commerciali di pubblicizzare qualsiasi zona. Purché non si tratti di privatizzazione. A Ognina non accadrà: lì non si poteva entrare, non funzionava nemmeno la fontanella per l’acqua e i giochi dei bambini erano rotti. Che qualcuno si stia occupando di rifare tutto, mettendo nuovi giochi e lasciando lo spazio alla libera fruizione dei cittadini mi sembra una buona cosa”.

Quindi qualunque attività commerciale potrà sponsorizzare qualunque area della città.
“Non proprio qualunque. Sempre ragionandoci. Ma comunque non competono a me, è una questione che dipende dal gabinetto del sindaco”.

Cosa sarà l’assessorato alle Attività produttive durante il regno di Gelsomino?
“Io voglio ricevere tutti gli imprenditori che vogliano fare un investimento commerciale all’interno della città di Catania, a partire dai grandi alberghi. Mi piacerebbe portare in città turismo di alto livello. Se pensiamo che i commercianti e gli imprenditori debbano essere fermati sempre, moriremo”.

Turismo di alto livello. Cioè?
“Sogno di riuscire a portare in città hotel a quattro e cinque stelle. I turisti vanno a cercare strutture di questo genere a Taormina, ma arrivano all’aeroporto di Catania”.

E questi hotel a quattro o cinque stelle dove si dovrebbero fare?
“Si possono riprendere tanti bei palazzi del centro storico, ristrutturarli, rimodernarli”.

Non è quindi necessario costruire ex novo?
“A Firenze mica si costruiscono alberghi nuovi, si sistemano edifici storici. Qui da noi, nel nostro centro storico, potrebbe accadere la stessa cosa. Spostandosi oltre la parte antica di Catania, invece, qualche edificio fatiscente potrebbe essere demolito per fare posto a strutture innovative”.

Turisti che escono dall’albergo a cinque stelle e poi si ritrovano nel centro storico di Catania, quello della malamovida. Come la mettiamo?
“Lì ci vuole ordine. Ma la sola Polizia municipale non può bastare per recuperare intere zone. C’è bisogno della collaborazione di tutte le istituzioni cittadine”.

Partecipa al dibattito: commenta questo articolo

Segui LiveSicilia sui social


Ricevi le nostre ultime notizie da Google News: clicca su SEGUICI, poi nella nuova schermata clicca sul pulsante con la stella!
SEGUICI