Gli addetti alla sanificazione| "Bonus da 1000 euro anche a noi" - Live Sicilia

Gli addetti alla sanificazione| “Bonus da 1000 euro anche a noi”

L'ospedale Cervello di Palermo

Lettera indirizzata al presidente della Regione

CORONAVIRUS
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“Estendere il bonus anche agli addetti alla sanificazione all’interno delle strutture sanitarie”, è la richiesta del sindacato Usb che ha scritto una lettera al presidente della Regione siciliana.

“Abbiamo appreso con favore la notizia dell’approvazione all’Ars dell’art. 5 della finanziaria regionale – si legge nella missiva firmata da Sandro Cardinale del coordinamento regionale del sindacato – ove viene istituita in favore di “tutti gli operatori sanitari un’apposita misura premiale mensile e aggiuntiva di 1.000 euro da parte del Servizio Sanitario regionale fino alla conclusione dell’emergenza epidemiologica. Siamo veramente lieti di tale manifestazione di sensibilità nei confronti di chi ogni giorno mette al servizio la propria vita per quella degli altri e dell’intera nostra Isola. Occorre, però, chiarire sin da subito chi ne siano concretamente i beneficiari e, qualora non fosse già in origine previsto, è necessario, per rispetto della logica, dei principi costituzionali, in primis di uguaglianza sostanziale, e di umanità, inserire tra i beneficiari di siffatto bonus tutti quegli operatori che giornalmente mettono la loro vita (e quella delle loro famiglie) a rischio – prosegue – esattamente come gli operatori sanitari: gli addetti alla sanificazione all’interno delle strutture sanitarie. In particolare, ci riferiamo ai dipendenti della Dussmann Service che svolgono tali servizi l’azienda Villa Sofia-Cervello di Palermo. Una diversa previsione sarebbe illogica, atteso che questi operatori condividono gli stessi spazi e rischi degli operatori sanitari, come questi stanno a contatto prolungato coi pazienti e tutto quanto a essi pertiene (dal comodino al letto da sanificare, passando per i servizi igienici e lo smaltimento dei rifiuti – anche quelli a rischio infettivo – ecc.). E in virtù del fatto che la stragrande maggioranza di questi operatori, lo ricordiamo, non ha che un contratto part-time, a tali rischi si va incontro per una retribuzione mensile assai più bassa di quella degli operatori sanitari – dato questo che andrebbe sottolineato, in ottica dei principi di solidarietà sanciti nella Carta costituzionale. È un momento difficilissimo per la nostra Terra e ne siamo pienamente consapevoli. Ma siamo altresì consapevoli che la battaglia si vince solo insieme, insieme si vince, insieme si raccolgono i frutti. Pensare di riconoscere meriti e onori solo agli ufficiali, lasciando solo oneri e rischi ai soldati, sarebbe vile quanto inaccettabile”.

 

 


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