PALERMO – Dopo la bocciatura del Dpef, nuovo ko in Aula per il governo Crocetta. L’Assemblea regionale siciliana ha soppresso, col voto segreto, uno dei più discussi articoli presenti nel disegno di legge sulle variazioni di bilancio discusso oggi a Sala d’Ercole.
L’Ars ha detto di no allo stanziamento di due milioni e mezzo destinato alla ricapitalizzazione di Riscossione Sicilia, l’azienda che ha il compito di esigere, appunto, le tasse nel territorio siciliano. E che adesso rischia di andare incontro al fallimento.
Un voto che ha nuovamente messo in luce le divisioni della maggioranza. Diversi infatti i franchi tiratori che hanno consentito di bocciare l’articolo: ben 36 i voti a favore della cancellazione del contribuo alla società partecipata dalla Regione guidata da Antonio Fiumefreddo.
Il presidente Crocetta è subito intervenuto in Aula: “Questa voto – ha detto – ha conseguenti pesanti sul popolo siciliano. La Sicilia verrebbe privata dal sistema di riscossione. In queste condizioni, i libri verranno portati in tribunale, e il servizio verrà gestito da Equitalia. Non credo – ha aggiunto – che il parlamento volesse questo”.
L’abolizione del contributo è avvenuta tramite il voto su un emendamento soppressivo presentato dal Movimento cinque stelle (primo firmatario Giancarlo Cancelleri). “Il gruppo che l’ha proposto – ha attaccato Crocetta – è lo stesso che si batte per l’abolizione di questo strumento, cioè il voto segreto. Si è creato un danno spaventoso nei confronti del popolo siciliano. In un momento in cui Riscossione è impegnata in una battaglia contro le grandi evasioni. Non so cosa sia successo. Credo che questo sia un errore. Spero che su questa questione si possa riparare. Non credo che dare la riscossione delle tasse dei siciliani a Equitalia – ha concluso il governatore – sia una scelta che questo parlamento può avallare”.
Alcuni deputati, come Claudia La Rocca (M5s), prima della votazione avevano criticato il governo per avere previsto l’assegnazione dei fondi a Riscossione Sicilia in assenza di un piano industriale da parte della società. “Non lo posso fare certamente io il piano industriale, l’ho sollecitato almeno dieci volte alla società, spetta a loro farlo”, aveva risposto l’assessore Baccei. Anche il presidente della commissione Bilancio, Vincenzo Vinciullo, intervenendo in aula, aveva sottolineato che la stessa richiesta a Riscossione Sicilia è stata fatta dalla commissione, annunciando che è pronta una lettera di ammonimento indirizzata al Cda.
“Ancora una volta – il commento dei deputati Musumeci, Formica e Ioppolo – la maggioranza Crocetta non regge all’urto dell’Aula. Le opposizioni, con una parte della maggioranza, hanno bocciato la proposta di ricapitalizzare Riscossione Sicilia con ulteriori 25 milioni, in assenza di un valido piano strategico industriale, promesso da sempre e mai presentato. Si impone adesso, da parte del governo Crocetta, una decisione netta e definitiva per fare funzionare davvero la riscossione in Sicilia o affidarsi alla più economica e conveniente Società nazionale, salvaguardando i livelli occupazionali”.