PALERMO – Doveva portare nelle casse della Regione decine di milioni di euro. E invece, la proposta del governo, prevista in Finanziaria, è stata bocciata dalla Commissione sanità all’Ars. L’esecutivo Crocetta “affonda” suI ticket, che il governatore e l’assessore all’Economia Luca Bianchi avevano inserito nella bozza della Finanziaria.
La proposta del governo, nel dettaglio, prevedeva l’inserimento di due nuovi ticket. Uno, a dire il vero, consisteva nella maggiorazione di un euro rispetto agli attuali ticket sanitari (che sarebbero passati da due a tre euro). Per i ricoveri, invece, era previsto un ticket da 10 euro al giorno per i componenti di nuclei familiari con reddito superiore a 50 mila euro. Il costo del ticket sarebbe salito a 25 euro al giorno per i redditi oltre i 100 mila euro. Il costo si riferiva alla prima settimana di ricovero (un massimo di 70 euro nel primo caso, e di 175 euro nel secondo). Il ticket sarebbe stato dimezzato nella seconda, eventuale settimana di ricovero.
Ma entrambe le proposte sono state cassate dalla Commissione sanità. Quelle riguardanti il ticket sanitario, addirittura all’unanimità. “Ritengo – ha detto il presidente della commissione Sanità Pippo Digiacomo – che quell’euro in più rappresenti una misura iniqua. Anche perché i ticket sono stati introdotti non per coprire i buchi della Sanità, ma per mettere una pezza sugli sprechi di altri settori. E credo – aggiunge – che i siciliani abbiano già un’idea negativa della Sanità siciliana, quel ticket non avrebbe fatto altro che peggiorarla”.
Con questo ticket, a dire il vero, la Regione contava di “incassare” circa quindici milioni di euro. Ma il “no” è giunto compatto dall’intera commissione, che si è espressa all’unanimità su questo punto. Cassato anche il ticket sui ricoveri, ma attraverso il voto della maggioranza: “Io personalmente – racconta Digiacomo – ero favorevole a questo ticket, che avrebbe riguardato famiglie che avrebbero potuto tranquillamente permetterselo. La Commissione ha valutato diversamente, e ne prendo atto”.
Così, addio ai ticket. Il governo dovrà trovare altre soluzioni. Ma intanto incassa un ko probabilmente inaspettato. Per diversi motivi. Sia per la natura del provvedimento, che, secondo Crocetta rappresentava una “misura di giustizia sociale”, sia per la composizione della Commissione sanità, dove è schiacciante la maggioranza di deputati che appartengono alle forze alleate del governo. Dai tre esponenti del Partito democratico (oltre al presidente Digiacomo, anche Alloro e Laccoto), dai due dell’Udc (Firetto e Turano), agli esponenti “Democratici e riformisti” (Lo Giudice e Picciolo) e a quello della lista Crocetta Nino Oddo. Senza contare la rappresentanza “grillina”, non certo ostile al governo, e composta dal vicepresidente Zito e dal segretario Ferrari. Brindano, quindi, le opposizioni. Rappresentate in commissioni dai soli deputati Fontana (Pdl), Ioppolo (Lista Musumeci), Grasso (Grande Sud), Fiorenza (Partito dei siciliani) e Cascio (Cantiere popolare).
“Ho voluto contrastare – commenta quest’ultimo – queste previsioni in Finanziaria Crocetta trovando l’avallo anche dell’unanimità dei deputati della VI commissione Ars. Grazie ad un emendamento, inoltre, – prosegue Cascio – abbiamo ripristinati fondi per 3 milioni di euro per le borse degli specializzandi di medicina. Tale intervento, utile per il sostegno ai giovani medici, era stato soppresso con un colpo di penna dal presidente Crocetta”.