La novità? Il Pd rischia di andare in ordine sparso. Ma, forse, non è nemmeno un dato originale. Incombe l’ombra delle Comunali di Palermo che arroventano le dinamiche in casa dei democratici. Davide Faraone tuona contro chi – a suo dire – vorrebbe estrometterlo dal podio dei candidati. Si intravvede la filigrana della spaccatura. Il gruppo dirigente ha a cuore gli accordi possibili con il Terzo Polo, unione santificata pure in chiave nazionale. Un tavolino intorno al quale sedersi per decidere, con calma, gli avvicendamenti delle candidature. Le primarie scompaginerebbero la trama. Non si sa mai come prenderle. Il cavallo si imbizzarrisce facilmente, come i casi recenti dimostrano. Alla fine, nell’alveo del centrosinistra, potrebbe avere la meglio Leoluca Orlando che conta sull’effetto De Magistris. Un gran ritorno sulle rovine. Da salvatore della patria.
A destra? Anche qui la situazione è nebulosa. Il borsino dà in impennata la posizione di Francesco Cascio. E si dice pure che Carlo Vizzini sia in procinto di abbandonare il monolitico Pdl, per tornare all’ispirazione originaria. Da qualche parte, nel centrosinistra. Lui nega la circostanza con tutti e con molta decisione. Ma tutti sono convinti che sarà così.