SANTA FLAVIA (PALERMO) – “Mi è stato leso un diritto sacro. Disabile, con figlio disabile, mi ritrovo a non poter usufruire di un secchio d’acqua in bagno”. Parole dure, quelle di Salvatore Morici, in una lettera scritta alla redazione di Live Sicilia. Una richiesta d’aiuto a fronte della privazione di un bene primario come l’acqua. E’ quello che succede a Santa Flavia, nella zona di Corso Filangeri. Manca l’acqua, non viene erogata e le famiglie subiscono i danni. Salvatore, affetto da broncopatia ostruttiva cronica e da celiachia vive con la sua famiglia all’interno di una palazzina, con la moglie e tre figli, uno dei quali disabile.
Nel comune di Santa Flavia, i residenti reclamano la mancata erogazione dell’acqua da settimane, a causa di un guasto nella rete idrica. La Aps-Ato Pa1, la società che gestisce tutta la rete, non ha ancora provveduto alla riparazione e aumentano le segnalazioni e i disagi. Tra loro numerosi disabili, come Salvatore e suo figlio, oltre a chi è stato appena dimesso dall’ospedale, anziani e bambini, come spiega un funzionario del Comune. Con un avviso del 21 agosto il Comune di Santa Flavia ha attribuito qualsiasi responsabilità circa i disservizi alla società Aps. L’amministrazione comunale ha deciso di intervenire a spese proprie per far fronte alle esigenze dei cittadini. Sono state incaricate altre due ditte, oltre a quella comunale, incaricate di fornire il servizio. Tre in totale le autobotti in giro per il Comune, ma non bastano per far fronte al grave disagio di non avere acqua in casa.
“Mi chiedo in base a quale criterio venga data la priorità alle famiglie in attesa – dice Giuseppe Morici, uno dei figli del signor Morici, che col padre ha contatto la redazione per segnalare il disservizio –. Subiamo questo grave disagio da un mese, ma i problemi sono cominciati nel 2009, dai lavori di restauro del corso del paese. Mio padre soffre di gravi disturbi, per esempio la celiachia, per cui è necessario avere acqua a sufficienza per la corretta igienizzazione degli strumenti che vengono adoperati in cucina, al fine di evitare la contaminazione dei cibi che ledono la sua salute”.
Le linee degli uffici del Comune sono intasate, ma quando riusciamo a parlare con un addetto comunale ci comunica che gli abitanti subiranno ulteriori disagi perché i mezzi a disposizione sono troppo pochi rispetto alla richiesta. Una gara a chi arriva prima, o per meglio dire, a chi si iscrive per primo nella lista d’attesa. Intanto l’Aps si scusa per il disagio ma è impossibile contattare il call center. Il centralino – che abbiamo provato a contattare dalla redazione – non dà la possibilità di parlare con l’operatore. La voce registrata informa di un’improvvisa perdita della condotta adduttrice- un punto della rete di tubi da cui passa l’acqua- e di possibili disagi. La famiglia Morici, come tante altre, è ancora in attesa dell’autobotte comunale. Intanto ha provveduto a spese proprie all’acquisto dell’acqua.