PALERMO – “Purtroppo le nostre autogru non possono rimuovere macchine grandi come i Suv, che sono per esempio parcheggiate in zona rimozione, e non abbiamo nemmeno i soldi per comprarli”. La presidente dell’Amat, Rosalia Sposito, allarga le braccia: l’azienda per il trasporto pubblico, che guida dalle dimissioni di Ettore Artioli, infatti, non ha i mezzi adeguati per rimuovere vetture troppo pesanti. E tra questi rientrano proprio i Suv, ovvero quelle automobili dall’assetto rialzato e a trazione integrale che assomigliano ai fuoristrada e che da qualche anno a questa parte sono divenuti un must, tanto da farne aumentare a dismisura il numero anche a Palermo.
Vetture, per l’appunto, più grandi delle solite automobili tanto da arrivare a pesare anche qualche tonnellata: il problema è che il comune di Palermo non ha i carrattrezzi adeguati per poter rimuovere i Suv quando sono in zona rimozione. “Noi non abbiamo dei mezzi nostri – dice il comandante della Polizia municipale, Vincenzo Messina – ci affidiamo all’Amat che però ha comprato le autogru qualche decennio fa, quando ancora i Suv non erano così numerosi”. E così capita che i Suv trovati in zona rimozione, a Palermo, vengano sì multati ma non sempre rimossi. “In caso di emergenza ci rivolgiamo anche a ditte private – puntualizza il comandante – e non la fanno franca, perché comunque li multiamo”.
Ma chiamare una ditta privata costa e, a meno che non si tratti di emergenze, i Suv restano lì. Magari con la multa sul parabrezza, ma comunque fermi anche in zona rimozione. “Attualmente non abbiamo i fondi per comprare autogru adeguate – conclude la Sposito – valuteremo se potremo farlo con i prossimi fondi comunali, ma al momento non abbiamo a disposizione le somme necessarie”.
