CATANIA – Turni di lavoro estenuanti e concorrenza feroce fra le società handler. Sarebbero queste le condizioni che al momento caratterizzerebbero il settore handling all’aeroporto di Catania. Si tratta delle società specializzate nell’espletamento dei servizi di assistenza a terra agli aerei e ai passeggeri durante la sosta negli aeroporti che già da qualche anno opererebbero, dunque, fra mille difficoltà. E a farne le spese sarebbe in primo luogo il personale, fra mal retribuzione, cassa integrazione e scarsa sicurezza nel luogo di lavoro. La delicata questione è stata oggi al centro di un’assemblea sit in dei lavoratori e rappresentanti dei sindacati Cgil e Ugl, Filt e Ugl T.A svoltasi in aeroporto di fronte la torre di controllo.
A centrare subito il punto è Tino Minutola, Rsa Ugl trasporto aereo, nonché dipendente di una società handler. Per lui le società handler dell’aeroporto lavorerebbero in un regime di eccessiva concorrenza. “Riteniamo che questa situazione sia il risultato di una mala gestione che si protrae da anni. Le liberalizzazioni hanno portato ad una sleale concorrenza fra le società handling. Il paradosso è che Catania, con 10 milioni di passeggeri, dispone di 4 società Handling operanti all’interno dello scalo; mentre l’aeroporto di Roma Fiumicino con 40 milioni ne ha solo tre. Negli altri aeroporti, l’Enac assieme alla società gestore sono infatti intervenuti regolarizzando il settore tramite bandi previsti dalla legge. Ecco perché ci rivolgiamo alla Sac. Ci risulta ci sia una recente direttiva europea la Pt 39 che conferisce maggiori poteri al gestore che può così mettere direttamente mano a determinate problematiche”.
La concorrenza tra le aziende avrebbe, infatti, generato un ribasso del costo di lavoro con ricadute pesanti per i lavoratori “che da anni – prosegue – devono fare i conti con un recupero del profitto che sono loro a pagare. Una situazione che va a gravare solo sulle loro spalle. Quello che chiediamo è che le società non siano più di due in totale”.
Nel caso, una riduzione delle società handler operative all’interno dell’aeroporto, “non comporterebbe il rischio di lasciare qualcuno senza un’occupazione” – precisa ancora. “I lavoratori verrebbero trasferiti da una società all’altra”. Al contrario, con un numero inferiore di società attive si porrebbe fine al regime di concorrenza “spietata” che esisterebbe attualmente. “Si consentirebbe, infatti, un aumento delle tariffe medie pagate dalle compagnie agli handler”.
E rinnova l’invito ai vertici della Sac: “Siamo felici che la Sac spesso faccia conferenze stampa in cui festeggia i nuovi traguardi. Però ci piacerebbe sentire anche parole di solidarietà e apprensione nei confronti di noi lavoratori che lavoriamo tra mille difficoltà. Precisiamo che ci sono società handlind dell’aeroporto i cui lavoratori in questi anni hanno perso diritti e quote di retribuzioni”. Si tratterebbe di società handling che al momento avrebbero fatto ricorso agli ammortizzatori sociali. “Ci sono dipendenti in cassa integrazione. Ecco, vorremmo solo si parlasse di più anche dei problemi”, conclude il rappresentante sindacale.
Una situazione che verrebbe segnalata da anni. Fra le altre cose, non meno importante, anche la mancata applicazione del contratto collettivo nazionale di settore “che comporta il mancato godimento dell’interezza degli aumenti nella retribuzione; e alcune aziende utilizzano persino i contratti MOG, che comportano solo due ore al giorno di lavoro, o ancora, contratti interinali applicati nel tentativo di risolvere problemi strutturali”. segnalano i segretari generali di Filt Cgil e Ugl T.A., Alessandro Grasso e Mario Marino e di Cgil e Ugl, Giacomo Rota e Giovanni Musumeci.