Alla conferenza stampa di presentazione della sua candidatura a sindaco, qualcuno ha pensato che Massimo Costa avesse un po’ peccato di presunzione. Ne hanno parlato tutti. Giornali, televisioni e i tanti curiosi che hanno ascoltato il discorso dell’ex presidente del Coni Sicilia. Una strategia studiata a tavolino o una scelta del giovane candidato? Ne abbiamo parlato con il suo esperto di comunicazione, Giovanni Pellerito.
Come ha deciso di impostare la comunicazione politica di Massimo Costa?
“Curare la comunicazione di Massimo è molto semplice. E’ un ragazzo con una forte personalità, una persona carismatica e al di là della sua preparazione tecnica ha una grande dote, e cioè la capacità di parlare alle persone. E’ molto facile occuparsi della comunicazione di una persona quando la sua preparazione e il suo entusiasmo coincidono. Un po’ come quando un sarto deve preparare un abito da far indossare ad un corpo perfetto. Ho voluto dare massimo impulso alla sua istintività e alla sua forte passione per la politica e per la città. E’ un ragazzo giovane ma ciò non vuol dire che non possa occupare un ruolo importante nell’aministrazione pubblica. Anzi. I più grandi amministratori delegati di aziende mondiali hanno una giovanissima età”.
La conferenza stampa di candidatura ufficiale di Massimo Costa è stata oggetto di numerose discussioni. E’ stata studiata a tavolino?
“Sì, abbiamo lavorato su questo primo discorso. Ma dietro c’era uno studio delle problematiche di Palermo. Parlare di sport da presidente del Coni è diverso dal parlare ad un pubblico come candidato a sindaco. Per fare l’amministratore pubblico occorre coraggio, studio e una comunicazione aggressiva. Massimo non ha voluto dimostrare presunzione. Fino alla fine della campagna elettorale avremo tempo per dimostrare che l’autorevolezza dei toni usati è supportata da grande volontà. Non potevamo permetterci di usare buonismi, sarebbe stato troppo facile. La frase sul ‘peccato ed i peccatori’, come altre frasi, è stata detta per dare uno squillo alla comunicazione. Non siamo predicatori. Il peccato, di cui Massimo parlava, può anche essere l’atto moralmente scorretto come buttare una cicca di sigaretta per strada o sostare in doppia fila. Abbiamo usato quelle frasi per risvegliare valori e persone”.
Su cosa state puntando per una comunicazione vincente?
“Certamente su un programma sostenibile, equo, innovativo e credibile. Non lo abbiamo ancora presentato, lo presenteremo il 21 marzo ad un mese esatto dalla presentazione ufficiale della candidatura di Massimo Costa. Un programma con pochi punti e con un linguaggio comprensibile a tutti. Puntiamo anche su una nuova comunicazione, asciutta, diretta. Massimo è un comunicatore nuovo, sa parlare e arrivare a tutti”.
Avete già scelto uno slogan?
“Non ci sarà nessuno slogan. La comunicazione di Massimo Costa sarà asciutta. Per questo nella cartellonistica leggerete semplicemente la dicitura “Massimo Costa il sindaco di Palermo”. Abbiamo poi due pay off, che non vedrete mai sui manifesti. Si tratta dei nostri valori al centro e poi il rispetto per tutti paura di nessuno, come metafora dello sport, dato che Massimo è un grande sportivo”.
E’ stato contattato direttamente da Massimo Costa?
“Sì, siamo amici e mentre stava valutando l’ipotesi di una candidatura mi ha subito chiamato. E poi abbiamo iniziato a lavorare insieme alla sua squadra”.
Lei ha anche lavorato con Gianfranco Miccichè. Cosa cambia nell’impostazione della comunicazione di Costa rispetto a quella di Miccichè?
“Cambia poco. Entrambi hanno una ‘view’ molto bella del futuro. Sia Gianfranco che Massimo sono amanti del cambiamento, persone entusiaste, provano felicità nel sorriso. Cosa che per me è fondamentale. Con Miccichè c’è stato più studio. Con Costa più confronto”.
Tra l’altro lei ha anche un rapporto di amicizia con Francesco Cascio…
“Francesco Cascio è un mio amico. Ci siamo incontrati ultimamente perchè frequentiamo lo stesso circolo e ci salutiamo normalmente”.
E se Cascio dovesse candidarsi e dunque proporgli di lavorare per la sua comunicazione?
“Non mi pongo nemmeno il problema. Io ho sposato un progetto e sto già lavorando per questo. Penso che la fedeltà sia la pià grande delle ricchezze dell’uomo. E io sono fedele”.