All'hotspot di Lampedusa 70 operatori al lavoro per i migranti

All’hotspot di Lampedusa 70 operatori al lavoro per i migranti

La gestione del centro è passata oggi alla CRI. Altri sbarchi sull'isola
L'EMERGENZA
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LAMPEDUSA – Sono al lavoro circa 70 operatori, uno per ogni 10 migranti. Esattamente per come era stato annunciato a metà maggio dal prefetto Valerio Valenti, che è commissario per l’emergenza migranti, e dal presidente della Cri, Rosario Valastro, la gestione dell’hotspot di Lampedusa è passata oggi alla Croce Rossa Italiana.

Nella struttura di primissima accoglienza in contrada Imbriacola verrà aumentato il numero di bagni, verrà sistemato l’impianto elettrico e verrà collocata una copertura di 50 metri davanti alla struttura. Non verranno eseguiti lavori di ampliamento e il numero degli ospiti rimarrà sotto le 400 unità.

A sollevare il problema dell’impianto elettrico, a metà aprile scorso, era stato il questore di Agrigento Emanuele Ricifari. Emerse allora che i migranti erano soliti sradicare le prese della corrente elettrica, ma anche i condizionatori e creare degli allacci, naturalmente abusivi, per mettere sotto carica i telefoni cellulari.

In uno dei padiglioni dove c’è una perdita d’acqua, i telefonini venivano invece messi in carica mentre i migranti tenevano i piedi in mezzo all’acqua. Non soltanto danni, e anche enormi, per l’hotspot di Lampedusa, ma anche rischio di restare fulminati.

Prefetto Agrigento: “Ex gestione assai carente”

“La Croce Rossa ha trovato non poche difficoltà perché la precedente gestione era assai carente, tanto è vero che il contratto è stato interrotto per inadempimento da parte della Prefettura. La Croce Rossa farà tutto il possibile per garantire livelli ben diversi”. Lo ha detto il prefetto di Agrigento, Filippo Romano, in merito al passaggio di gestione della struttura di primissima accoglienza di Lampedusa dalla coop Badia Grande alla Cri.

“La Croce Rossa non è intestataria di un contratto, ma è incaricata per legge. Con l’ultima decretazione c’è una norma di legge che da questo compito istituzionale alla Croce Rossa che poi può gestire direttamente o avvalersi in parte di eventuali gestori esterni di servizi – ha spiegato il prefetto Romano -. Noi ci siamo ed aiuteremo la Croce Rossa per tutta la parte esterna, stiamo valutando di affidare il servizio necroforico, quello per il trasporto dei rifiuti da Lampedusa, per non gravare sul Comune. Il nostro obiettivo è quello di fare in modo di togliere il peso dell’hotspot sul Comune di Lampedusa, sia perché è giusto, sia perché è più efficiente perché il Municipio non ha i soldi che abbiamo sempre ridato, ma non ha gli strumenti: né il numero, né la professionalità per poter occuparsi della struttura d’accoglienza”.

Altri due sbarchi a Lampedusa

Altri 32 migranti, che viaggiavano su due diversi barchini, sono stati soccorsi dalle motovedette della Guardia di Finanza al largo di Lampedusa. Salgono così a 10, da mezzanotte, gli sbarchi, con un totale di 355 persone. Sul penultimo gommone bloccato, partito da Sfax in Tunisia, c’erano 17 tunisini che hanno dichiarato di aver pagato 5 mila dinari per la traversata.

Sul decimo natante, un altro gommone di 6 metri, erano invece in 15, fra cui 4 minori, che hanno riferito d’aver sborsato 6 mila dinari. I due gruppi sono stati già portati all’hotspot di contrada Imbriacola dove i presenti salgono a 469.


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