“Lombardo? Ha fatto ‘scomparire’ la Sicilia dallo scenario nazionale”. “L’Udc? Dialogo possibile”. “La mozione si censura a Russo? Si voterà, a meno che…”. Casini, alla fine, non è arrivato. Ma non sono mancati i “big” del Pdl al meeting di “Generazione 30”. E non sono mancate nemmeno le battute sul momento della politica siciliana, e sulle prossime elezioni amministrative.
Manca Casini, come dicevamo. Ma per quasi tutti gli “azzurri” la porta del prossimo partito popolare alfaniano non è sbattata all’Udc. Anzi. “Quando si entrerà nel merito delle scelte strategiche – ha detto uno dei due coordinatori regionali, Giuseppe Castiglione – sarà difficile immaginare un’alleanza che vada da Sel a Casini. Nel programma a cui stiamo lavorando sono forti i temi della famiglia e della solidarietà che ci avvicinano molto ai moderati”. Ma questo avvicinamento, secondo Castiglione, dovrebbe passare attraverso l’abbandono dell’alleanza con Lombardo. “Il governatore – ha aggiunto Castiglione – ha fatto scomparire la Sicilia da tutti i tavoli che contano. Lui non c’è mai. Nè quando si parla di federalismo, nè quando si parla di manovra. Oggi la Sicilia è come se non esistesse. Questo è il vero vulnus dell’attuale situazione politica regionale”.
Una situazione politica resa incandescente dalle polemiche sulla sanità: “Guardi – ha spiegato Castiglione – sia io che il presidente Lombardo, sul tema, potremmo sembrare faziosi. Così propongo che si faccia parlare i cittadini e gli operatori della sanità. Sarei molto curioso di sentire la loro opinione sulla gestione della Sanità siciliana da parte di Massimo Russo. Ma del resto – ha detto – oggi la maggioranza non esiste, non c’è un vero progetto politico”. Nuovo progetto politico, invece, quello che starebbe mettendo su il Pdl: “Abbiamo deciso di coinvolgere la gente, attraverso metodi di consultazione dell’elettorato, sia per le amministrative, sia in vista della corsa alla presidenza della Regione”.
E di partito “vivo e giovane” parla l’altro coordinatore regionale Domenico Nania, che aggiunge: “Angelino Alfano, con i suoi quarant’anni e la sua auterevolezza è il simbolo, oggi, di questo partito. Il segretario – ha aggiunto Nania – ha detto una cosa sacrosanta: pensiamo all”adesso’. Solo così si può costruire il domani”.
Ma il “domani”, per la politica siciliana, è assai più vicino di quanto forse voglia indicare Nania. Martedì prossimo, all’Ars, infatti, si proverà per l’ennesima volta a votare la mozione di censura a Massimo Russo: “La voteremo – ha assicurato il capogruppo del Pdl Innocenzo Leontini – e non abbiamo alcuna intenzione di mutare la mozione in un ordine del giorno. Semmai, pare che il presidente Lombardo non ci sarà, e che abbia chiesto all’assessore Russo di non presentarsi. Si tratterebbe di un’altra fuga e di un mezzuccio: non si può presentare un documento all’ordine del giorno per più di tre volte. Martedì, per la mozione, sarebbe la terza volta. Saremmo costretti a richiedere una nuova calendarizzazione”.
Conferme sull’assenza martedì di Lombardo arrivano anche dal capogruppo della commissione Attività produttive Salvino Caputo, che però aggiunge: “Poco male, andremo avanti lo stesso. Del resto, la propria posizione Lombardo l’ha espressa mercoledì scorso, ed è stata chiarissima: la mozione è un atto di sfiducia al governo. Se dovesse ‘passare’, quindi, non potrà fare altro che rassegnare le dimissioni”. Riguardo a possibili “manovre di avvicinamento” con l’Udc, Caputo ha spiegato: “Con i centristi condividiamo molti temi. Uno di questi è proprio il disagio nei confronti dell’operato di Russo. Vedremo”. Ma la condizione è sempre quella: abbandonare Lombardo.
Tra i “big” presenti, anche chi non ha nascosto le proprie speranze di correre alla carica di sindaco di Palermo. “Io ci credo”, ha ribadito Francesco Scoma, che ha sottolineato “l’importanza di uno strumento come le primarie, anche in vista della corsa a sindaco. In questo modo, il candidato sarebbe forte anche dell’investitura ‘dal basso'”. La candidatura di Scoma, però, potrebbe entrare in “concorrenza” con quella del rettore dell’Università di Palermo Roberto Lagalla, che però sembra aver fatto una piccola marcia indietro: “Io credo – ha detto Scoma – che Lagalla si sia ‘fatto fuori da solo’ con quell’intervista (su Repubblica, ndr) nella quale ha rilasciato frasi che poteva benissimo risparmiarsi”.
Da Palermo all’Europa. L’europarlamentare Salvatore Iacolino, prima di inaugurare la giornata con un incontro sui temi legati alle risorse comunitarie (al quale hanno partecipato anche Adolfo Urso e Giovanni La Via), ha spiegato: “Il progetto del Pdl deve essere quello di costruire la grande casa dei moderati che rispecchi in Italia il partito popolare europeo”. Ma non mancano, per l’ex dirigente dell’Asp di Palermo, i riferimenti all’Isola e al mondo della sanità: “La vicenda Russo è emblematica degli scricchiolìi della maggioranza. Una maggioranza di presunti tecnici, che invece sono politici a tutti gli effetti. Ma la Sicilia è un’anomalia anche in un altro senso: Lombardo, così come il presidente della provincia di Agrigento D’Orsi, infatti, sono stati eletti grazie al supporto decisivo del Pdl, e hanno deciso di compiere un ribaltone.Per questo – ha concluso – posso dire che un avvicinamento all’UDc è possibile, mentre è assai difficile quello con Lombardo che ha dimostrato di essere un politico incoerente”.
Anche l’ex finiano Adolfo Urso ha “aperto” all’ingresso dei moderati nel Pdl: “Anche in Sicilia dobbiamo trovare i margini per un riavvicinamento. E se non ci sono, bisogna crearli. Una ricomposizione del centrodestra in Sicilia potrebbe fungere da modello al centrodestra nazionale”.