I ciclisti contro la pista ciclabile |"Non la useremo perché insicura" - Live Sicilia

I ciclisti contro la pista ciclabile |”Non la useremo perché insicura”

L'hanno ribattezzata "vicolo ciclabile" perché "non porta da nessuna parte". LE FOTO

CATANIA – “Molti di noi ciclisti la boicotteranno perché poco sicura e fondamentalmente poco utile”. Lo afferma Giovanni Scicolone, ciclista da una vita e parte di un gruppo di amanti delle due ruote a trazione umana che, dopo l’incidente occorso a Franco Lombardo, caduto in corrispondenza di uno dei rialzamenti della pista di fronte alcune fermate del bus, spiega perché quella corsia riservata, loro, non la prenderanno mai. Così come deciso per la pista ciclabile di Misterbianco, considerata troppo pericolosa. “Non passeremo più dal Lungomare – continua Scicolone. Ci sono ostacoli incomprensibili e il cordolo in cemento, posizionato nel tratto di Ognina, potrebbe costituire maggiore pericolo. Andava messo un cordolo di gomma – prosegue il ciclista – anche per evitare di restringere la carreggiata”.

Il cordolo non è l’unico elemento contestato dagli amanti della bicicletta. “C’è anche il fatto che si tratta di una sorta di vicolo ciclabile – continua. Generalmente le piste ciclabili sono circolari, mentre questa non parte né arriva in nessun luogo. Si ferma ad Ognina, dove tra l’altro c’è un’intersezione rischiosa, e non è possibile neanche tornare indietro se non per un tratto”.

La pista ciclabile più discussa della storia o quasi, dunque. Un’opera, richiesta da buona parte della città che pensa e usa il mezzo alternativo anche per spostarsi ma che, tra bandi da integrare e dimissioni del direttore dei lavori, continua a scatenare più polemiche che entusiasmi. E proprio per la mancanza di quella sicurezza sulla quale ha insistito l’amministrazione spiegando la nuova gara d’appalto del valore di 300 mila euro

Ma le contestazioni dei ciclisti vanno anche oltre. A essere temuta in particolare è la commistione bici, auto, pedoni e bus in corrispondenza delle fermate dell’autobus. Il mezzo dovrà necessariamente fermarsi in carreggiata, per evitare di invadere la pista ciclabile che i passeggeri saranno costretti a intasare per scendere e salire dall’autobus. L’ideale, secondo gli esperti, sarebbe stato aggirare le fermate. Ma per l’assessore D’Agata il problema non esiste. “L’autobus si fermerà in carreggiata – afferma – la questione è stata affrontata e risolta con gli esperti trasportisti. La pista è promiscua – continua – e in alcuni punti non si poteva fare altro. I ciclisti alla vista del mezzo rallenteranno”.

D’Agata spiega anche che la pista, per questioni di sicurezza, sarà unidirezionale dove non è stato ancora posizionato il cordolo e bidirezionale dove questo c’è, quindi in un tratto ridotto. Che la segnaletica è in corso di realizzazione e che sul Lungomare si sta intervenendo su più fronti.

 

 


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