CATANIA – “Sembrerà strano, ma non abbiamo mai avuto paura”, parlano così appena due ore dopo aver riabbracciato il padre, dal 12 dicembre scorso in mano siriana, i figli dell’ingegnere Mario Belluomo, ringraziando ancora una volta, con la gioia negli occhi, la Farnesina per essere stata sempre a loro completa disposizione.
I loro volti sono un po’ stanchi, ma il sorriso è ben marchiato. “È stata una giornata molto faticosa e ricca di emozioni, in questo momento – commenta Elena – mio padre sta riposando, siamo stati assaliti dalla stampa ed abbiamo accusato un po’ di disagio anche perché siamo molto riservati, mio padre soprattutto. Tuttavia in questi mesi siamo stati tenuti informati dai giornali in merito alla vicenda del rapimento, quindi non potremmo non esservi grati”.
Una cena tranquilla quella prevista per questa sera, “la semplice unione familiare sarà il migliore dei modi per festeggiare”. “Era la prima volta che mio padre andava in Siria – racconta con simpatia Carlo – ma da domani in poi mia madre non lo farà andare più lontano di Acireale”. Una famiglia semplice e riservata che da domani cercherà di riacquistare l’equilibrio “nostro malgrado siamo stati investiti da un’ondata di popolarità – concludo i due fratelli – ma il nostro obiettivo sarà quello di condurre una vita serena e tranquilla come abbiamo sempre fatto”.
E alla domanda oggi, 5 febbraio, si festeggia S. Agata patrona della città di Catania, siete devoti? Rispondono: “Non siamo devoti, ma crediamo, e abbiamo pregato. Per questo siamo certi che non si tratti di una coincidenza. Non è un caso il fatto che nostro padre sia ritornato a casa proprio oggi”.