Caro direttore,
avrà certamente seguito questa questione dei furbetti del vaccino ed il dibattito che ne è seguito sulla giusta sanzione da comminare ai protagonisti di questa triste e squallida vicenda.
A proposito qual è la sanzione prevista? Non credo ce ne fosse una specifica altrimenti non si starebbe a discutere.
Quello che mi meraviglia è che non credo neppure adesso ne sia stata introdotta una, auspicabilmente anche bella tosta, per scoraggiare i furbetti e far loro togliere il vizio.
E dire che escono decreti un giorno si ed un giorno no.
In questi anni ne abbiamo conosciuti tanti: i furbetti del quartierino, i furbetti del cartellino, espressione di espedienti truffaldini spesso tipici delle nostre parti.
I furbetti del vaccino sono probabilmente quelli che indignano di più.
E’ anche naturale, a pensarci bene.
Nella maggior parte dei casi, sono persone in salute che profittano delle proprie conoscenze o peggio della propria influenza per ottenere prima del tempo per loro stabilito (perché tutti prima o dopo ci potremo vaccinare) la dose di vaccino necessaria a difendersi da questo terribile virus che sta sconvolgendo la nostra esistenza.
Il fatto grave sta proprio nel momento in cui assumono il vaccino ovvero in un momento in cui è certo che lo stanno sottraendo a coloro che sono molto più a rischio di ammalarsi per la professione che svolgono (medici e personale sanitario) o ancora per le loro fragilità, dovute all’età o anche a malattie pregresse.
Io tutto questo, direttore, lo comprendo bene e capisco che si tratta di una di quelle cose che fa andare il sangue alla testa.
Lo fa venire a me, a lei, al mio vicino di casa ed al comune cittadino ed ognuno di noi nella propria testa pensa e può pensare alla punizione più terribile per un’azione così vigliacca.
Direttore, lei ovviamente sa che ce lo possiamo permettere per una ragione molto semplice: il nostro pensiero non ha conseguenze, la nostra voglia di ‘giustizia’ che ci porta ad immaginare le punizioni più terribili, resta confinata nei nostri pensieri ed il più delle volte (fortunatamente, aggiungo io) non produce effetti.
La saggezza e l’equilibrio di chi governa in un Paese civile si sostituisce alla rabbia ed alle pulsioni della ‘piazza’ e senza perdere la forza e la determinazione necessarie, sceglie una punizione adeguata ed esemplare.
Io sono certo che il Presidente Musumeci, saprà trovare una sanzione adeguata alla gravità ed alla indegnità dell’atto compiuto ma che, mi permetta di osservare, non può essere quella di non dare la seconda dose.
Un giorno, un grande magistrato, Presidente di Corte di Cassazione, mi raccontò che aveva dovuto annullare una sentenza di condanna in un processo in cui aveva maturato la convinzione che l’accusato era colpevole (la sua colpevolezza peraltro emergeva dal processo).
Se lo incontrassi per strada, mi disse, lo strangolerei con le mie mani, usando un’espressione volutamente esagerata per farmi comprendere la sua rabbia.
Le violazioni dei diritti dell’accusato contenute nella sentenza di condanna erano però talmente gravi che quella sentenza non poteva reggere al vaglio della Corte di legittimità, mi aggiunse.
Ho sempre riflettuto molto sul travaglio di quell’uomo che si era trovato costretto a dovere decidere se far prevalere il primato del diritto e delle sue regole oppure la necessità di punire un colpevole oltre le regole.
Mi rendo conto che non dare la seconda dose non violerebbe alcuna norma ma io sono convinto che lo Stato e le Istituzioni devono essere animate da un sentire diverso.
Stamattina ho letto su un prestigioso quotidiano nazionale che potrebbe addirittura essere pericoloso ritardare (troppo) la seconda dose di vaccino.
Le persone in attesa della seconda dose in quel caso potrebbero avere un livello di immunità non ottimale e favorire l’emergere di un «mutante di fuga», in grado di aggirare la risposta immunitaria del corpo (o dei vaccini).
Sig. Presidente, li denunzi, trovi il modo per punirli in maniera esemplare ma non neghi loro la seconda dose e non perché la prima andrebbe altrimenti sprecata, come ho sentito anche dire, ma perché le Istituzioni non possono non considerare che ogni uomo è importante, ogni vita lo è.
Non si occupi di giustizia, sia giusto.