"I miei? Tutti con Renzi" | E scoppia la polemica - Live Sicilia

“I miei? Tutti con Renzi” | E scoppia la polemica

L'ex presidente della Regione: "Prendevo un milione ottocento mila voti, lì dentro c'era la Sicilia. Ora quella stessa Sicilia si sta spostando". E le reazioni dei democratici sono furibonde.

Il caso Cuffaro
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PALERMO– Il Cuffarismo? Fa ancora paura. E’ bastata un’intervista per rendere incandescenti i comunicati stampa e i toni. Tutto è nato da un colloquio tra l’Huffington Post e Totò Cuffaro, già presidente della Regione, fresco scarcerato da Rebibbia dove ha scontato una condanna per favoreggiamento a Cosa nostra: “Con Renzi si stanno spostando i miei voti e la mia classe dirigente. E dunque quelli che stavano con me e ora nel Pd fanno le tessere. Ma non capisco il clamore, lo scandalo. A me pare naturale. Prendevo un milione ottocento mila voti, lì dentro c’era la Sicilia. Ora quella stessa Sicilia si sta spostando”.

Perché verso Renzi, domanda naturalissima? “Perché Renzi non è il Pd dei miei tempi, è un Pd diverso, moderato, che guarda all’idea di un partito della Nazione. Questo è il primo motivo. Il secondo, connesso, è che a destra non c’è un grande partito moderato ma Alfano che per di più è alleato con Renzi. È chiaro che si sposti sul Pd. A me fa piacere. Vanno nel partito che più assomiglia a un partito post democristiano, è ovvio. È al governo, è il partito più forte, essere post-democristiani significa stare con con chi governa”.

Le repliche

Apriti cielo al rigurgito di Democrazia Cristiana. Le repliche – come si suol dire – non si sono fatte attendere. E sono roventi. “Cuffaro stia sereno: il Partito democratico non sta tesserando suoi uomini, dal momento che siamo un partito di centrosinistra, che non ha niente a che vedere con idee politiche sue e dei suoi sostenitori. Spiace che su una non-notizia ci sia, invece, qualcuno dei nostri, pronto a salirci sopra per alzare un polverone fasullo quanto strumentale che, quello sì, danneggia il buon nome del Pd”, parole di Lorenzo Guerini, vicesegretario.

“Cosa è diventato il tesseramento del Pd?”.  Questo, invece, si chiede l’esponente della minoranza, Roberto Speranza, circa “notizie molto preoccupanti in merito ad iscrizioni di massa al Pd da parte di gruppi organizzati che nulla hanno a che fare con la nostra storia e la nostra cultura politica. In Sicilia vasta parte del mondo legato a Totò Cuffaro si sta riciclando sotto il nostro simbolo. Lo confermano le parole inquietanti rilasciate oggi dallo stesso Cuffaro. Questo non è accettabile. Chiedo ai due vicesegretari del partito di fare immediatamente chiarezza. Lo dobbiamo alle tante persone per bene che continuano a credere nella nostra comunità politica”.

Conclude Fausto Raciti, segretario dei democratici siciliani: “Il Pd in Sicilia non è né sarà mai erede del cuffarismo. Chi rimesta tessere sbatterà il muso”. Sì, il Cuffarismo fa ancora un po’ paura.

 Post scriptum di Cuffaro

Ecco la controreplica di Totò Cuffaro: “L’onorevole Roberto Speranza è parlamentare che ho sempre stimato per la sua onestà intellettuale e culturale. Vorrei sommessamente chiedere che la mia intervista all’Huffington Post venga valutata per quello che è. Ho voluto semplicemente ribadire la mia scelta definitiva di abbandonare la vita politica. Lungi da me l’idea di impegnarmi nel tesseramento di qualsivoglia partito politico”.

 

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