CATANIA – Andrà in onda questa sera su RaiTre , in prima serata, alle 21,30 (subito dopo il talk show di Fabio Fazio, “Che tempo che fa”) “I ragazzi di Pippo Fava”, il docufilm ideato e scritto da Gualtiero Peirce e Antonio Roccuzzo, prodotto da Cyrano New Media con RaiFiction, regia di Franza Di Rosa.
Giuseppe Fava venne ucciso proprio il 5 gennaio del 1984 con cinque colpi di pistola davanti al Teatro Stabile di Catania. Un quarto d’ora prima era uscito dalla redazione de “I Siciliani”, il giornale che con le sue inchieste di denuncia dei poteri criminali, padroni della città, colpì nel segno. Il docufilm è tratto dalle pagine di “Mentre l’orchestrina suonava gelosia”, un libro scritto da Antonio Roccuzzo, che fu proprio uno dei Ragazzi di Pippo Fava.
Nel cast la partecipazione straordinaria di Leo Gullotta.
“Ho avuto l’onore di conoscere Pippo Fava – ricorda Gullotta – quando ero un ragazzino curioso e lavoravo al Teatro Stabile di Catania. L’allora direttore, Mario Giusti, volle fare il ‘Teatro Mediterraneo’, coinvolgendo diversi autori, tra cui lo stesso Fava. Diventammo amici. Riuscì a trasmettermi tanti valori in cui credo ancora oggi: la libertà, il senso del rispetto, la dignità. Credo che tutti quelli che l’hanno conosciuto debbano qualcosa a Pippo Fava. In questo docufilm c’è tutto l’entusiasmo che questo maestro era riuscito a trasmettere a quei ragazzi della redazione de ‘I Siciliani’”.
Nel docufilm Leo Gullotta interpreta lo zio di Antonio, uno dei carusi della redazione. “Il mio personaggio – spiega l’attore siciliano – è l’emblema del cittadino che non vuole sapere, non vuole conoscere, che definì il delitto Fava un fatto di fimmini. A trent’anni da quell’omicidio la storia si ripete – dice ancora Gullotta – si ripete l’assurdità di lasciare solo un uomo che ha il coraggio di combattere: sono sinceramente vicino al magistrato palermitano Nino Di Matteo”.
Tre diverse linee di racconto si intrecciano nel docufilm “I ragazzi di Pippo Fava”: la fiction, che ricostruisce con libertà narrativa il carattere e le emozioni di quel gruppo di ventenni; i video di repertorio – in parte inediti – che ci restituiscono le parole e il carisma autentici di Pippo Fava; e due testimonianze: di Claudio Fava, figlio di Pippo, e che fu anche lui uno dei ragazzi della redazione, e di Antonio Roccuzzo.
Per i “carusi” di Pippo Fava, fare “I Siciliani” era semplice: “Bastava raccontare la penetrazione degli interessi criminali e della cultura mafiosa nelle viscere della città di Catania. Bastava descrivere la realtà e le gesta dei potenti dell’isola. Era una questione elementare: fare cronaca”.
Nel cast del docufilm, insieme a uno straordinario Leo Gullotta, un gruppo di attori giovanissimi: Francesco La Mantia e Karoline Comarella, i protagonisti. Con loro, tutti siciliani, Paride Cicirello, Stella Egitto, Luciano Falletta, Barbara Giordano, Alessandro Meringolo, Giuseppe Mortelliti. Con la partecipazione di Antonello Costa e Alessandra Costanzo.